Martedì 16 Aprile 2024

Il vicesindaco Belliti: "Sono indagata, ma non so ancora perché"

Ipotesi di tentata estorsione e peculato, sotto inchiesta anche il presidente del Copit. Potrebbe essere la polizza bus

Il vicesindaco, Daniele Belliti (Foto Castellani)

Il vicesindaco, Daniele Belliti (Foto Castellani)

Pistoia, 25 novembre 2014 - IL VICESINDACO di Pistoia Daniela Belliti, il presidente Copit, Antonio Di Zanni, il dirigente comunale, Arnoldo Billwiller e un broker assicurativo di Milano sono iscritti nel registro degli indagati. A darne comunicazione, prima alla conferenza dei capigruppo, poi in Consiglio comunale, è stata ieri la stessa Belliti, che, dopo aver ricevuto nella mattinata di sabato un avviso di richiesta di proroga delle indagini, ha potuto fornire soltanto pochi elementi.

NON SAREBBE infatti ancora chiaro nemmeno l’oggetto specifico delle indagini della magistratura, anche se tutti gli elementi emersi fino a ora ricondurrebbero alla polizza assicurativa degli autobus dell’azienda pubblica dei trasporti locali. Al vicesindaco e assessore alle partecipate viene contestato il concorso in tentativo di peculato o (così riporta, insolitamente, la notifica) estorsione. Per Di Zanni è stata ipotizzata anche la turbativa d’asta. Non chiaro a che titolo sia coinvolto Billwiller mentre pare che il broker non sia lo stesso che si è poi aggiudicato il contratto per la polizza dei mezzi Copit.

Le indagini erano state aperte nel giugno 2013 dal pubblico ministero Francesco Sottosanti che dopo sei mesi, il 17 gennaio 2014, ne aveva chiesto una proroga. A distanza di dieci mesi, sabato mattina, la richiesta è stata recapitata ai diretti interessati. Il fascicolo, attualmente, è del procuratore capo Paolo Canessa, che lo assegnerà ad uno dei suoi sostituti. In attesa di maggiori elementi, Belliti e Di Zanni, entrambi assistiti, in questa fase dall’avvocato Giovanni Sarteschi, si dichiarano, con animo sereno, del tutto estranei a qualsiasi contestazione.

«Nella mattinata di sabato – ha raccontato Belliti al Consiglio – ho ricevuto dal Tribunale di Pistoia, Ufficio del giudice per le indagini preliminari, la notifica della richiesta di proroga di un’indagine a mio carico, avviata il 4 giugno del 2013 e che vede coinvolte altre tre persone. Nella notifica – ha sottolineato Belliti citando i nomi delle persone coinvolte tranne quella del broker – manca ogni minima o sommaria descrizione del fatto che mi viene imputato, e della relativa notizia. Nella richiesta di proroga delle indagini compare unicamente la qualificazione giuridica del fatto per cui sono indagata con il riferimento agli articoli del Codice penale che si assume abbia violato (articoli 110, 56, 314, o 629)». L’ipotesi di reato sarebbe dunque quella di concorso in tentativo di peculato o estorsione. «Al termine dei sei mesi, precisamente il 17 gennaio 2014 – ha continuato Belliti – il pubblico ministero, ritenuti necessari ulteriori accertamenti, ha richiesto la proroga delle indagini. Oggi, a distanza di 10 mesi, quella richiesta mi viene comunicata come per legge. Successivamente il giudice per le indagini preliminari deciderà se accogliere o respingere la richiesta. Una volta appresa la notizia, Belliti ha informato immediatamente il sindaco al quale ha «subito rappresentato la volontà di renderla pubblica, ritenendolo un atto doveroso per il ruolo da me ricoperto in questa città».

COME avvocato, sia Belliti che Di Zanni hanno nominato Giovanni Sarteschi, capogruppo Pd in Consiglio comunale. Una nomina provvisoria – è stato specificato – destinata a cambiare nel caso in cui la vicenda non si concluda a stretto giro. «Ignorando, al momento, la specificità dei fatti che mi sono contestati – ha proseguito – non posso che auspicare un rapido chiarimento della vicenda. che allo stato attuale non solo non conosco, ma nemmeno sono in grado di immaginare, essendo tali ipotesi di reato totalmente estranee al comportamento da me sempre tenuto sia nella dimensione pubblica sia nella dimensione privata. Sono perciò serena circa gli esiti di questa indagine che, ne sono sicura, può scavare in profondità in ogni mia azione e parola, senza trovare alcun elemento di conferma circa gli addebiti provvisori che mi sarebbero mossi».

s.t.