Hitachi in sciopero

Tensione davanti allo stabilimento: interviene la Digos

Hitachi

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Pistoia, 28 aprile 2016 - L'arrivo delle comunicazioni su «premi» e passaggi di categoria ai dipendenti, lo sciopero di un’ora e mezzo, il presidio in portineria, la richiesta d’incontro con i dirigenti, il rifiuto, l’arrivo della Digos. Cronaca di una mattinata movimentata, quella di ieri allo stabilimento Hitachi rail Italy di via Ciliegiole. La protesta è esplosa sulle questioni del riconoscimento delle professionalità attese da mesi e dei rapporti sindacali: secondo le Rsu, le prime non sono state riconosciute in modo adeguato, e le seconde «sarebbero pressoché inesistenti».

 

«L’azienda – spiega Gianluca Zanetti della Rsu-Fiom – ha ottenuto nella prima parte del 2016, risultati a loro dire ottimi, però non vuole riconoscere ai lavoratori, che hanno reso possibile in prima persona questo risultato, le professionalità dovute». Così, con queste parole d’ordine, ieri mattina i lavoratori, circa 300 secondo alcune stime sindacali, hanno presidiato i cancelli di via Ciliegiole chiedendo, come da tradizione AnsaldoBreda, un incontro ai dirigenti aziendali. I rappresentanti Hitachi hanno però risposto che li avrebbero ricevuti soltanto se fossero rientrati al lavoro e, dopo alcuni minuti, in via Ciliegiole è arrivata la Digos.

 

Al termine dello sciopero la protesta è rientrata senza incidenti, ma i sindacalisti annunciano che l’agitazione non si finirà qui. «Abbiamo voluto dare un messaggio chiaro all’azienda – aggiunge Marco Fontana, coordinatore della Rsu – che le relazioni sindacali sono importanti. In questo stabilimento abbiamo creato professionalità negli anni, i lavoratori hanno dimostrato che messi in grado di lavorare, operai e impiegati, possono raggiungere obiettivi importanti, come è stato quello dell’Etr 1000. In questo momento noi volevamo discutere un ragionamento completo di relazioni, dalla sicurezza alla meritocrazia. Il fatto che l’azienda non ci abbia ricevuto è un problema che porteremo a tutti i tavoli».

 

«Io credo che ci sia un problema di fondo importante – spiega Enrico Alberghini (Uglm) –. Hitachi ha comprato questo stabilimento, ormai da parecchi mesi, ma ad oggi ancora Hitachi non si vede e il management probabilmente ha anche poche indicazioni da parte del gruppo giapponese, per cui i lavoratori che avevano tante aspettative di un grande cambiamento, oggi, a parecchi mesi di distanza, questo cambiamento ancora non lo vedono».