Guccini: "Pistoia luogo delizioso da scoprire, sono certo che non sfigurerà"

Pistoia capitale della cultura 2017, il cantautore: "Un centro ricco di storia e tradizioni"

Guccini

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Pistoia, 31 gennaio 2016 - «MICA capitale europea, vero? No certo...non esageriamo. Però ho avuto notizia. Ed è certamente una bella notizia». Non sarà la sua «piccola città», ma per Francesco Guccini la nomina di Pistoia a Capitale italiana della cultura per il 2017 è comunque ben meritata. «Un luogo di lunghe tradizioni, davvero molto carino», assicura il cantautore e scrittore dalla sua casa di Pavana. Si dice che Guccini, tifoso arancione al punto da diventare, per qualche tempo, anche presidente onorario della società, non abbia però mai amato il capoluogo ai piedi dell’Appennino. Forse perchè non gli ha mai dedicato una canzone e i toscani, si sa, son gente permalosa.

«Ma non è vero che non la amo – precisa –. Anche se in effetti non la conosco moltissimo, è una città che mi è cara e che trovo deliziosa. Ci capito ogni tanto, e amo molto la sua parte più antica. Meno quella moderna, ma perchè le città moderne mi lasciano in genere piuttosto perplesso».

LE FREQUENTAZIONI pistoiesi di Guccini, modenese classe 1940, sono più o meno le stesse di sempre. «Quando arrivo a Pistoia, sempre accompagnato da qualcuno visto che non ho la patente, parcheggio vicino a piazza San Francesco. Da lì, raggiungo a piedi via degli Orafi, dove si trova un’edicola e libreria che vende anche alcuni volumetti storici molto interessanti». Da un paio d’anni quel negozio non esiste più, chiuso come molte altre attività della stessa strada, ma la conoscenza di Guccini si estende qualche passo oltre. «Lì accanto c’è piazza della Sala, altro luogo molto carino. Si tratta di una piazza longobarda, citata nello stesso documento del 998 con il quale Ottone III di Sassonia donò al vescovo di Pistoia anche la Villa de Pavano: è la prima attestazione ufficiale dell’esistenza di Pavana», spiega l’appassionato di storia locale. Le sue altre frequentazioni sono piazza della Resistenza, per fare visita a un amico e, nemmeno a dirlo, lo Stadio. «A dire il vero oggi un po’ meno...è un pezzo che non vado a vedere la Pistoiese – confessa –. Fra l’altro so che quest’anno non viaggia nemmeno tanto bene...».

MA COME lo stesso Guccini ha modo di notare, le vicissitudini degli arancioni poco hanno a che spartire con la cultura e con il titolo di capitale italiana assegnato da una commissione ministeriale. «Non ho suggerimenti da dare, credo che gli organizzatori ci abbiano già pensato, vista la scelta – risponde il cantautore a chi gli chiede un parere –. Mi dispiace soltanto non ci sia più Natale Rauty (l’ingegnere e storico locale morto nel 2014, ndr). E’ stato un grande storico e una grande persona, che mi ha onorato con la sua amicizia. Credo – conclude – che con le sue competenze avrebbe potuto dare una mano all’organizzazione degli eventi».