Giostra dell'Orso, sono stati soppressi i due cavalli infortunati. Il sindaco: "Manifestazione sospesa per un anno" / VIDEO / FOTO

VIDEO: L'INFORTUNIO DI UNO DEI CAVALLI Troppo gravi le lesioni riportate per gli esemplari di Grifone e Drago durante la competizione che è stata annullata /LE IMMAGINI DELLE CADUTE / DRAMMATICI INFORTUNI, DUE CAVALLI KO. GIOSTRA DELL'ORSA ANNULLATA

Due cavalli infortunati alla Giostra dell'Orso (Fotocastellani)

Due cavalli infortunati alla Giostra dell'Orso (Fotocastellani)

Pistoia, 26 luglio 2014 - Sono stati soprressi Oracle Forze e Golden Storming, i due cavalli purosangue infortunati ieri sera nel corso della Giostra dell'Orso, il tradizionale appuntamento che si celebra a Pistoia il 25 luglio per san Jacopo. Entrambi gli animali sono stati soppressi dopo che i veterinari hanno verificato le gravi conseguenze riportate nelle rovinose cadute. Solo qualche contusione per i due fantini. La gara è terminata senza l'assegnazione del Palio, ed è la prima volta che succede. 

Intanto il sindaco di Pistoia ha annunciato che la Giostra sarà sospesa almeno per un anno. "La manifestazione cosi' non continuera'". In una dettagliata nota consegnata ai giornalisti si legge, tra l'altro, che "le numerose, nuove garanzie introdotte non sono state sufficienti a garantire la sicurezza di cavalli e fantini. La manifestazione serale del giorno di San Jacopo, cosi' non puo' dunque continuare. Occorre una riflessione seria e approfondita dell'intero consiglio comunale e di tutta la citta'. Fin da subito il sindaco indica pero' la necessita' di non svolgere - intanto - mentre si sviluppera' la discussione, l'edizione del prossimo anno". Il sindaco ha detto inoltre che "nella nottata di ieri e' stato inoltre disposto il sequestro dei due animali, attualmente conservati in una cella frigorifera a disposizione del magistrato che potra' disporne l'autopsia". 

E la polemica sulla decisione di abbattere i due cavalli cinfuria più che mai in queste ultime ore. La Lav annuncia azioni legali, osservando che "la pioggia, i dubbi se annullare la manifestazione per le condizioni della pista, non hanno fermato il carosello in piazza del Duomo, e cosi', di nuovo, Pistoia ha aggiunto altre due vittime al suo elenco di cavalli morti". Dunque, annuncia l'associazione, "sporgeremo denuncia e valuteremo tutte le azioni legali possibili affinche' vengano accertate le eventuali responsabilita' in capo all'organizzazione della Giostra e alle autorizzazioni concesse". Per Nadia Zurlo, responsabile del settore Equidi Lav, "sono troppi i cavalli mandati a morire in questi spettacoli che invece dovrebbero essere aboliti su tutto il territorio nazionale, in quanto retaggio del passato, senza alcuna logica attuale, totalmente anacronistici e in contrasto con il sempre piu' diffuso sentimento di rispetto degli animali. Societa' civile e istituzioni devono impegnarsi a bandire per sempre queste manifestazioni insanguinate". Il presidente della Lav, Gianluca Felicetti, aggiunge: "quando un incidente si ripete non e' piu' un incidente, non e' semplice casualita'. E' animalicidio, articolo 544 bis codice penale". Sull'episodio e' intervenuta anche l'ex ministro Michela Vittoria Brambilla: "Manifestazioni come la Giostra dell'Orso di Pistoia, che ieri e' costata la vita a due cavalli, non hanno nulla a che vedere con la cultura e la tradizione, ma sono residui anacronistici di un'epoca in cui non erano tenuti in alcun conto i diritti e il benessere degli animali - dichiara in una nota la parlamentare di Fi - oggi fortunatamente la sensibilita' e' mutata e sono sempre di piu', e sempre piu' forti, le voci che si levano contro queste 'corse della morte' e ne chiedono la cancellazione senza se e senza ma, come io faccio da anni". Nel caso specifico, afferma Brambilla, "colpiscono l'insistenza con cui si e' voluto procedere dopo il primo incidente, nonostante la pioggia e le condizioni del tracciato, e la scelta di utilizzare purosangue, abituati a correre su piste regolari. A che e' servita la supervisione del Coni? Materia per l'inchiesta, certo, ma anche per una riflessione che dovrebbe coinvolgere, oltre agli enti locali, soprattutto il governo e il Parlamento: questi spettacoli - conclude l'ex ministro - non sono da Paese civile".