Gioielli rubati nel compro oro, commerciante nei guai

Ha l'obbligo di firma. Avrebbe ricevuto preziosi trafugati in varie città da un gruppo di sinti. Dovrà rispondere di associazione a delinquere

Carabinieri in servizio

Carabinieri in servizio

Pistoia, 21 luglio 2016 - L'accusa è quella di associazione a delinquere. Secondo i carabinieri, nel suo compro oro di Montecatini Terme, finiva il materiale rubato durante diversi colpi da un gruppo di sinti che vivono nella provincia di Lucca. Per questo i militari della compagnia lucchese hanno notificato a P.B., cinquantenne che vive nella città termale, l’obbligo di firma. L’attività per il momento resta ancora aperta, nonostante, secondo gli inquirenti, in più occasioni, in quel punto vendita, sarebbero arrivati al cinquantenne oggetti e preziosi asportati dalle abitazioni precedentemente «visitate» e raccolti con una rapina in una gioielleria di Lucca. A fermare questo solido e deciso gruppo di nomadi di origine sinti che da mesi stava dando vita a decine di furti sono stati ieri mattina i carabinieri del nucleo investigativo e del nucleo operativo e radiomobile di Lucca, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Lucca Aldo Ingangi. E all’alba di ieri il cerchio si è chiuso con una vasta operazione che ha visto i militari circondare il campo nomadi di Maggiano (Lucca), ritenuto una sorta di base operativa della banda, e fare visita per alcune perquisizioni mirate anche a altri campi nomadi di altre province e abitazioni poste fuori dai campi. Un bilancio che ha portato all’arresto in carcere di sei sinti, tre dei quali ricercati, due arresti ai domiciliari e due obblighi di firma.

Nella perquisizione al campo di Maggiano, che ospita una ventina di persona di sette nuclei familiari diversi su di un’area privata, sono stati ritrovati una pistola giocattolo, una carabina e tre ricetrasmittenti, probabilmente utilizzate durante le operazioni, e una collezione di monete rubata a Lucca tempo addietro. Rinvenuto anche materiale cartaceo, con tanto di foto: chiari indizi per nuovi colpi in programma. Il quadro che emerge dalle indagini svolte dall’autunno scorso dai Carabinieri è inquietante. IL GRUPPO, in una escalation preoccupante, non ha mai smesso di delinquere mettendo a segno colpi su colpi, alcune decine. Partendo dai furti nelle auto, con tentativi di utilizzo di bancomat rubati nelle borse rinvenute nelle macchine, passando poi ai furti nelle aziende e in case, con particolare predilezione per i fine settimana, allo smuramento di alcuni sportelli bancomat, a Quiesa e San Martino in Freddana, con l’ausilio di carro attrezzi rubati in precedenza, per terminare delle vere e proprie rapine. Base dei loro colpi era principalmente Lucca e la Piana in genere, rare le puntate fuori da questo territorio.

Gli episodi contestati sono alcune decine ed avvenuti a partire dallo scorso mese di settembre. Durante le operazioni sono stati perquisiti alcuni appartamenti nella zona di Lucca e Montecatini.