Tentato abuso d'ufficio, la presidente Fratoni prosciolta a metà

Si è conclusa stamani l'udienza preliminare per Federica Fratoni e Roberto Riccomi / IL VIDEOCOMMENTO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

Il presidente della Provincia Federica Fratoni (foto Quartieri)

Il presidente della Provincia Federica Fratoni (foto Quartieri)

Pistoia, 19 febbraio 2015 - Affronterà il processo con l'accusa di tentato abuso d'ufficio, insieme al dirigente socialista Roberto Riccomi la presidente della Provincia di Pistoia Federica Fratoni, rinviata a giudizio questa mattina dal giudice per le udienze preliminari Alessandro Buzzegoli per uno soltanto dei due capi d'imputazione che gravavano su lei e Riccomi, relativi alle nomine degli esperti per i Mondiali di ciclismo che hanno costituito un capitolo a parte nella maxi indagine della Procura di Pistoia sui presunti appalti pilotati, che si era conclusa l'11 giugno del 2012 con 23 misure cautelari che riguardarono funzionari pubblici e imprenditori edili.

Fratoni e Riccomi sono stati prosciolti nella vicenda che riguardava la proposta di Riccardo Gaddi, all'epoca dei fatti direttore generale della Provincia di Lucca, quale esperto per i Mondiali, il giudice ha infatti riconosciuto che in quel caso Gaddi non avrebbe ricevuto nessun profitto dalla nomina. Il giudice ha invece ritenuto necessario il vaglio del dibattimento per chiarire se vi siano state o meno irregolarità nella proposta dell'ingegner Paolo Mazzoni, già in pensione dall'amministrazione provinciale. Subito dopo la conclusione dell'udienza la presidente Fratoni, assistita dagli avvocati Claudio Del Rosso e Vittorio Chierroni, ha rilasciato alcune dichiarazioni: "Sono sicura di aver fornito tutti gli elementi necessari e di aver spiegato bene la legittimità delle procedure. C'è stata una doppia richiesta di archiviazione da parte della Procura di Pistoia e rispetto il pronunciamento del giudice, ma non comprendo le regioni. So di aver fatto una scelta per il bene della comunità. Mazzoni non ha avuto l'incarico, soltanto un preincarico firmato dal dirigente competente della Provincia. Con amarezza ma con serenità affronterò il processo. Sul piano politico non capisco perché dovrei pagare un prezzo prima del pronunciamento definitivo". La difesa della presidente in questa vicenda ha sempre sostenuto che le sue scelte erano mirate al risparmio di denaro pubblico.