"Danno al Comune da 58.000 euro". Evangelisti, chiesto rinvio a giudizio

L’ex dirigente non avrebbechiesto il pagamento delle bollette ai custodi

Il tribunale (Castellani)

Il tribunale (Castellani)

Pistoia, 30 agosto 2014 - NUOVA richiesta di rinvio a giudizio per Marcello Evangelisti, l’ex dirigente ai lavori pubblici del Comune di Pistoia, già a processo per l’inchiesta «Untouchables» su un presunto giro di appalti truccati che ha coinvolto anche amministratori e imprenditori locali. Adesso, la procura della Repubblica contesta ad Evangelisti il reato di abuso di ufficio in relazione alla mancata riscossione, per conto di Palazzo di Giano, di alcune spese di gestione di sei alloggi assegnati dall’amministrazione ai diversi custodi che in quei palazzi vivevano.

SECONDO quanto emerso dalle indagini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza che si sono concentrate sul periodo 2008-2012 attivandosi anche su delega della Corte dei conti, l’ingiusto danno arrecato al Comune di Pistoia ammonta complessivamente a 58mila e 338 euro. In sostanza, secondo il titolare dell’inchiesta, il pubblico ministero, Luigi Boccia, le varie utenze, dalla luce al gas all’acqua, alle spese telefoniche, sarebbero state sostenute da Palazzo di Giano anzichè, come invece dovuto, dall’assegnatario. SOTTO la lente degli inquirenti sono finiti sei dei sette immobili del Comune e assegnati, nel corso degli anni, ai rispettivi custodi. Palazzo pretorio, dove ha sede la stessa Procura della Repubblica (danno per un totale di 7mila e 776 euro), Palazzo del Tau (3mila e 978 euro), Centro annonario (18mila e 767 euro), Asilo notturno albergo popolare (3mila e 832 euro), ex convento San Mercuriale (11mila e 292), alloggio nei cantieri comunali (12mila e 689 euro). Al tempo dei fatti, in qualità di dirigente del servizio finanziario e patrimonio dal marzo 2007 al giugno 2012, Evangelisti avrebbe violato un articolo (il 56, sull’uso degli alloggi di servizio) del Regolamento generale del personale del Comune di Pistoia. La violazione consisterebbe nell’avere, per qualche motivo, omesso di richiedere agli occupanti degli alloggi le somme per il pagamento delle bollette.

E questo, anche a seguito di solleciti ricevuti in tal senso dalla stessa amministrazione comunale. Non è stata invece rinvenuta alcuna responsabilità penale degli occupanti degli immobili. NON è la prima volta che il caso viene discusso. Già nel maggio scorso, l’esponente Pdl, Alessandro Tomasi aveva sollevato la questione nel corso di un Consiglio comunale. Dalla giunta di Palazzo di Giano è stato spiegato che per le situazioni passate risultate irregolari erano già stati effettuati gli atti per il recupero delle somme dovute. Ad oggi, gli alloggi di servizio occupati da dipendenti comunali sono stati ridotti a tre: oltre al Palazzo comunale, non coinvolto in questa indagine, il Palazzo pretorio e il Palazzo del Tau. «Tutti assegnati con regolari procedure», si assicura.

s.t.