Cyberbullismo, la polizia postale incontra gli studenti

L’obiettivo delle attività di formazione è insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e della community online senza correre rischi

6 - Lavoro

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Pistoia, 9 febbraio 2016 - Il cyberbullismo è stato al centro del Safer Internet Day promosso dalla Polizia di Stato (Polizia postale e delle comunicazioni), con il ministero dell'Istruzione, attraverso l'iniziativa , che e ha coinvolto 60mila studenti italiani distribuiti nelle cento città capoluogo della penisola.

Lo slogan era:“ Play your part a better Internet” ovvero: “Gioca la tua parte per un Internet migliore”. Le iniziative, a Pistoia, si sono svolte soprattutto in Valdinievole, dove la Postale ha incontrato circa 300 ragazzi fra il liceo scientifico Coluccio Salutati di Montecatini e nelle scuole di Chiesina Uzzanese e Ponte Buggianese.

Una Vita da Social è un progetto itinerante sviluppato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Miur e cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito delle iniziative di Generazioni Connesse. L'obiettivo è aiutare gli utenti della Rete a navigare in piena sicurezza e a gestire con consapevolezza e controllo dei dati condivisi online. L’iniziativa ha anche una sua pagina Facebook UnaVitadaSocial, nella quale vengono riportate tutte le attività e le impressioni dei giovani studenti.

L’obiettivo delle attività di formazione è insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e della community online senza correre rischi connessi al cyber-bullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri. La formazione sui temi della sicurezza e dell’uso responsabile della rete è un impegno quotidiano della Polizia di Stato e la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, è determinante.

"Un impegno - spiega la Polizia Postale - avvalorato anche dai recenti dati pubblicati da Norton Cyber Security Insights Report, sul rapporto tra giovanissimi e sicurezza online. Dal report emerge che il 92% dei genitori italiani si è detto preoccupato della sicurezza online dei propri figli, e tre su quattro hanno dichiarato di aver preso precauzioni per proteggerli. Le misure più utilizzate dai genitori sono state le limitazioni all’accesso ad alcuni siti sul web (53%) e alle informazioni che postano su di loro sui propri Social Network (51%), insieme a quelle che i loro figli possono condividere con le loro cerchie".

Inoltre, il 42% dei genitori italiani ha dichiarato episodi di cybercrime subiti dai figli, i più frequenti dei quali sono stati il download di un virus sul loro PC o su quello della famiglia (20%), risposte a e-mail di phishing (9%), episodi di smishing (la variante SMS del phishing) e violazioni dei profili social (entrambe al terzo posto in classifica, con l’8% delle risposte). In questo contesto, le maggiori preoccupazioni dei genitori riguardano per il 61% il timore che i propri figli possano dare troppe informazioni a sconosciuti, il 59% la paura che possano essere convinti con l’inganno a incontrare malintenzionati e il 53% che potrebbero subire atti di bullismo oppure molestie.

"Dai gravissimi episodi di cronaca - fa sapere la dirigente del Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Firenze, Elena Pompò -, che vedono coinvolte giovani vittime di bullismo telematico e che subiscono, in doloroso silenzio, da altri giovani, “protagonisti” carnefici, spesso gli stessi compagni di scuola o di classe, emerge che è ancora forte la necessità di informare ed educare a una navigazione responsabile mediante una incessante sinergia educativa tra la scuola, la famiglia e le Istituzioni dove ognuno al meglio possa fare la sua parte".