La memoria degli ultimi nella Grande Guerra

Un incontro sull'aia del Museo di Casa di Zela a Quarrata

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Pistoia, 26 agosto 2016 - “Dai campi alle trincee. La Grande Guerra degli ultimi”, è il titolo dell'incontro-memoria che si svolgerà domani, 27 agosto, alle 21.15, sull'aia del Museo di Casa di Zela a Caserana, Quarrata. L'incontro, promosso dal Centro di Documentazione e di progetto “don Lorenzo Milani”, sarà animato da Fabio Giannelli, storico, Mauro Matteucci, educatore del Centro “don Milani” e da Maria Celeste e Luciano Vannucci che eseguiranno canti e musiche della Grande Guerra. Saranno esposti oggetti e reperti della prima guerra mondiale appartenenti alla collezione del museo.

La serata ha il patrocinio del Comune di Quarrata e la collaborazione dell'Associazione Amici Casa di Zela. “L'iniziativa – scrivono i promotori – si propone di fornire uno strumento di riflessione e di conoscenza per una memoria generatrice di coscienza, nel rispetto di quanti perirono in una guerra, di cui spesso ignoravano le cause, gli obiettivi e i modi, nei quali si sarebbe svolto il conflitto. Nell'incontro saranno ricordati i nomi degli abitanti del territorio caduti nella prima guerra mondiale. Strappare i loro nomi e le loro vicende all'oblio e alla vuota retorica, significa infatti impedire che si vanifichino nella memoria, storia e orizzonti di umanità, tanto più importanti nel complesso e difficile momento attuale".

Le centinaia di vittime del Comune di Quarrata – allora di Tizzana – lasciarono le loro famiglie, i loro lavori, i loro sogni, per avviarsi verso immani sofferenze concluse con la morte. Sono stati piccoli e in apparenza ininfluenti pezzi dell'immenso ingranaggio bellico, eppure capaci di lasciare un segno nella Storia. Le parole di un grande storico, Mario Isnenghi, sono in questo senso illuminanti: "Il comportamento di milioni di uomini non può essere rinchiuso in formule rigide, nessuno potrà mai spiegare in termini esaustivi perché costoro abbiano affrontato la trincea e la morte. La ricerca storica può arrivare fino a un certo punto, oltre rimane il rispetto per gli uomini e il loro sacrificio”.