Vandali scatenati sulla linea 51, autisti e controllori chiedono più vigilantes / VIDEO

Il nostro viaggio insieme alle guardie. 'Gruppo di ragazzini terrorizza lavoratori e passeggeri'

Sul bus insieme ai controllori e ai vigilantes

Sul bus insieme ai controllori e ai vigilantes

Pistoia, 25 febbraio 2017 - Un girone dell’inferno quello dei mezzi pubblici, tra persone che non pagano il biglietto, scendono alla prima fermata possibile senza sottoporsi ai controlli, negano il documento d’identità e recano anche danni materiali per puro e stupido “divertimento”. E' la realtà che abbiamo scoperto viaggiando insieme a controllori e vigilantes sulla linea 51 per Quarrata e Firenze, una linea che si trasforma in un incubo per lavoratori Copit e passeggeri il sabato alle 12,30. Su quella corsa infatti sale un gruppo di ragazzini che prende di mira gli autisti ed i mezzi e non si ferma davanti a nulla, nemmeno alla minaccia di chiamare le forze dell'ordine.

Per contrastare l’inciviltà che dilaga su molte tratte, il Copit si è visto costretto ad intervenire, affiancando ad autisti e controllori dei vigilantes. L’accordo nato nell’aprile 2015 tra Copit e Sicuritalia prevede che i controllori, spesso furbescamente raggirati, costretti molte volte a fermare le corse e chiamare i carabinieri per colpa di incivili che si rifiutano di presentare i documenti, siano seguiti durante il loro lavoro dai sorveglianti.

“Ci sentiamo più sicuri e abbiamo limitato l’evasione – dice Simone Signanini, un controllore in servizio sulla linea 51 in direzione Firenze – soprattutto quando i bus sono molto affollati. Quando salivamo solo in due verificatori, molte persone riuscivano ad uscire dall’autobus senza essere controllati, mentre adesso siamo almeno in sei e riusciamo a controllare meglio tutto il sistema dei passeggeri”.

“Ovviamente non siamo sempre accompagnati – continua il collega Giacomo Vestri – perché l’accordo prevede che i vigilantes siano presenti solo in orari e corse mirati, che cambiano di settimana in settimana e che non sono resi noti al pubblico. Quello che inizialmente era solo un esperimento ha funzionato e i benefici si notano, perché la vista delle persone in divisa è un deterrente che limita fortemente i “furbetti” ”.

Benedetta Baronti