Giornalista pistoiese 'prigioniero' per ore a Dubai

Daniele Bonistalli era sulle tracce di Giancarlo Tulliani. Il cognato di Fini l'ha segnalato alle autorità perché 'infastidito' facendolo così rinchiudere in una cella di sicurezza (poi è stato rilasciato), ma alla fine è stato arrestato lui perché latitante

Daniele Bonistalli

Daniele Bonistalli

Pistoia, 6 novembre 2017 - C'è la notizia dell’arresto a Dubai di Giancarlo Tulliani, cognato dell’ex leader di An Gianfranco Fini, ma c’è anche l’odissea di un pistoiese, per otto ore «prigioniero», giovedì scorso, delle autorità arabe. E’ Daniele Bonistalli, 30 anni, l’altro protagonista di questa storia. Il giornalista inviato della nuova trasmissione di Massimo Giletti (in onda da domenica prossima su La7) stava dando la caccia assieme al suo cameraman al latitante italiano (su Tulliani pende un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nel marzo scorso dal gip del tribunale di Roma), quando è riuscito a intercettarlo all’aeroporto.

Qui è scattato poi l’arresto per Tulliani, collegato alla sua richiesta di estradizione, ma anche per Bonistalli, segnalato alla polizia dal cognato di Fini perché sentitosi «infastidito» dall’obiettivo e dalle domande, non sono stati momenti facili. «Da mezzogiorno fino a quasi le nove di sera siamo rimasti chiusi in una cella di sicurezza, senza la possibilità di fare neanche una telefonata, con il nostro telefono e la nostra telecamera sequestrati – racconta l’inviato pistoiese –. Dopo quattro ore, ci è stato portato un bicchier d’acqua e la situazione nei nostri confronti ha cominciato a farsi più distesa solo quando le autorità hanno capito che c’era un mandato di ricerca su di lui». 

(SULL'EDIZIONE CARTACEA DI OGGI TUTTO IL RACCONTO DEL GIORNALISTA PISTOIESE)