Tenta la truffa ai ristoratori. Scoperto con la chat di WhatsApp

Prenota menù per 40 persone, ma prima vorrebbe del denaro

Intervenuti, i carabinieri non hanno potuto fare altro che constatare il decesso

Intervenuti, i carabinieri non hanno potuto fare altro che constatare il decesso

Pistoia, 16 febbraio 2018 - Ritornano le truffe ai ristoratori pistoiesi. Una tecnica collaudata, bloccata però questa volta dal «tam tam» scatenato su WhatsApp dai ristoratori stessi che questa volta non sono caduti nella trappola. E’ successo nel pomeriggio di lunedì: un signore italiano di mezza età si è presentato ad alcuni ristoratori del centro storico, prenotando un menu da 35/40 euro a persona per circa quaranta coperti. Il truffatore ha chiesto in cambio un contributo per non meglio precisate sponsorizzazioni, millantando amicizie istituzionali o con fantomatici professionisti del territorio. Per tutto questo, ovviamente, ha chiesto un anticipo in contanti da versare subito: 100 o 200 euro, ma in qualche caso è arrivato a chiederne anche 300. «La cosa non è passata certo inosservata tra i ristoratori del centro – racconta Marco Leporatti, vicedirettore Confcommercio Pistoia-Prato –. Nel pomeriggio di lunedì, dopo che il truffatore aveva fatto il giro dei locali, gli stessi ristoratori hanno lanciato l’allarme nella chat di WhatsApp del Fipe, quella riservata agli esercizi pubblici nostri consociati. Un sistema che ha funzionato alla perfezione: nel giro di poco è stato chiaro che si trattasse di una truffa».

Non è chiaro se questa volta qualcuno ci sia cascato dandogli l’anticipo chiesto, ma è probabile che quello di lunedì sia stato il suo ultimo «raid» pistoiese. «L’importante è averlo smascherato – sostiene Leporatti –: in centro era già successo a dicembre, anni prima anche in Versilia. Adesso è bene che tutti i ristoratori, anche fuori dal centro, sappiano di questa truffa». I gestori dei locali ormai lo hanno capito. «Venne da me a dicembre, ma io i soldi non glieli ho dati – racconta Fabio Raso del Santopalato –. Devo ammettere però di esserci comunque cascato, perché il menu per 40 persone lo avevo preparato davvero. Ovviamente non si è presentato nessuno alla data pattuita, e il danno economico l’ho subito. Con la chat del Fipe – conclude – adesso siamo però più tutelati: sono bastati pochi messaggi per mettere tutti i ristoratori sull’attenti ed evitare nuovi raggiri». La truffa è stata denunciata ai Carabinieri. Chi volesse però aggiungere segnalazioni o fornire qualche dettaglio in più sul truffatore può contattare la segreteria Fipe al numero 0573.991589.