Violenza su tredicenne, lettera dei genitori della ragazzina: "Il lupo è vicino a noi"

"A babbi e mamme diciamo: state attenti"

Una ragazzina in lacrime (Foto di repertorio Germogli)

Una ragazzina in lacrime (Foto di repertorio Germogli)

Pistoia, 26 settembre 2017 - HANNO DECISO di raccontare in una lettera il dramma che stanno vivendo, per aiutare altre famiglie che come la loro si trovino a dover difendere i propri figli in situazioni non sempre facili da riconoscere e, soprattutto, da raccontare.

La lettera è quella scritta dal padre e dalla madre della bimba di 13 anni, che poco più di due settimane fa hanno denunciato gli abusi di cui la figlia sarebbe stata vittima, compiuti, sembra, dal suo allenatore di volley. La famiglia, che è rappresentata dall’avvocato Claudio Del Rosso, ha deciso di rendere pubbliche, anche attraverso i giornali, alcune riflessioni.

«Come madre – si legge nella lettera – mi sento in obbligo di informare le persone dell’esperienza della mia famiglia anche per poter aiutare altri che potrebbero trovarsi nella stessa situazione. Allertata da un rapporto particolarmente conflittuale con mia figlia mi sono rivolta ad una psicoterapeuta, al fine di cercare di capire cosa stesse accadendo. Raccontando che mia figlia aveva una corrispondenza molto fitta con il suo allenatore, la dottoressa mi ha subito messo in guardia dicendomi che era un rapporto, anche se all’apparenza innocente, in qualche modo squilibrato, in quanto, in qualità di educatore, l’allenatore avrebbe dovuto parlare con noi genitori e non direttamente con la bimba».

L’allarme sarebbe scattato alcune settimane fa, dopo che i genitori della bambina si erano accorti del suo improvviso cambio di umore, e avevano sospettato un disagio di cui però non sapevano darsi spiegazione.

«IN UN PRIMO MOMENTO – spiega la mamma nella lettera – ho svolto una verifica che non mi ha fornito elementi probanti ma che ha alimentato i dubbi miei e di mio marito, a quel punto ci siamo rivolti all’avvocato Claudio Del Rosso, il quale immediatamente ha svolto una prima fase di investigazioni difensive sui supporti tecnologici della mia bambina e li purtroppo è uscito un quadro veramente pesante».

A quel punto è scattata la denuncia dettaglia alla Squadra Mobile, che ha svolto le indagini, dirette dal sostituto procuratore Luigi Boccia. «VORREI RINGRAZIARE – scrive la madre – l’ispettrice Severina Romano massima esperta di queste problematiche che ha provveduto ad attivare la Procura con i risultati che sono a conoscenza di tutti, grazie al dottor Luigi Boccia, alla dottoressa Maria Erminia Mazza e l’avvocato Claudio Del Rosso. Invito tutti i genitori a vigilare attentamente, spesso il ‘lupo è a noi molto vicino, ha la nostra completa fiducia ed è assolutamente insospettabile».

M.V.