Sono tornati gli spaventapasseri di Renzo Geri

Da sei anni l'uomo regala ai pistoiesi questo piccolo sogno sotto il sole

Renzo Geri

Renzo Geri

Pistoia, 24 agosto 2016 - Gli storni se ne stanno ben lontani, scoraggiati da quelle misteriose figure che si stagliano contro un cielo che è già azzurro-settembre, e dal luccichio delle stagnole delle uova di Pasqua che lui ha tenuto accuratamente da parte per costruire i suoi spaventapasseri. Sono sei anni ormai che Renzo Geri regala ai pistoiesi questo piccolo sogno sotto il sole. La vigna lungo il raccordo (a ridosso del cavalcavia per lo zoo), in direzione Capostrada, è ormai una scusa per le sue «installazioni», visto che dalle sue bellissime uve ricava solo qualche damigiana da distribuire ai familiari. Ma non appena c’è da difendere i chicchi ecco che, come per magia, spuntano gli spaventapasseri. Il sistema più ecologico e rispettoso per difendere il raccolto. E ogni volta sono più accurati, più brillanti.

Quest’anno hanno tutti il volto, realizzato con le maschere, e le mani. «Per il prossimo anno avranno anche i piedi e poi...chissà – scherza Renzo, che ha 77 anni e il cuore di un bambino – prima o poi troverò il verso di farli camminare». Le abilità manuali per costruire meraviglie le ha, lui che ha girato il mondo quando era un esperto montatore meccanico. Intanto è impossibile, in questi giorni, non gettare uno sguardo lungo la vigna, quando si percorre il raccordo. Tante le persone che si fermano e che lo vanno a cercare a casa: «Ma è lei il signore degli spaventapasseri?» e gli chiedono di poter fotografare le sue sgargianti creazioni. Ormai è un’arte la sua, quella che nasce nel suo piccolo laboratorio, dove li prepara insieme ai suoi nipoti. Renzo Geri è un uomo sereno, contento della sua vita, e religiosissimo. La preghiera lo ha aiutato a superare i momenti più difficili: «Per me – ci dice – la preghiera è importantissima, e amo i posti sacri. Sono appena tornato da Medijugorje e presto tornerò a Lourdes». Ma anche gli spaventapasseri hanno un ruolo importante nella sua esistenza di eterno fanciullo nell’incanto di Oz: «Sono la mia rinascita».