Iride e Iole unite anche nella morte

"Sempre insieme, erano come gemelle"

Iride e Iole

Iride e Iole

Pistoia, 19 agosto 2016 - Sono vissute insieme attraversando tutto il ’900. Insieme hanno seguito il padre in cerca di lavoro fra i sacchi di carbone, insieme hanno sopportato gli stenti della guerra e hanno lavorato come sarte. E insieme, Iride e Iole Innocenti sono morte, pochi giorni fa, una il 15, l’altra il 16 agosto, nella stessa stanza dell’ospedale San Jacopo. «Più di due sorelle: erano due gemelle», dicono tristi i parenti che le hanno curate fino all’ultimo momento. Erano nate a Corbezzi, Iride il 3 ottobre del 1919 e Iole il 25 gennaio 1921, da una famiglia di umili origini: il padre Dante Innocenti faceva il carbonaio, la madre Ines Micheloni si occupava della casa. Il fratellino Donatello morì a 6 anni.

«Fin da piccole – raccontano i familiari – sono sempre state molto unite. Iride era la più decisa, più risoluta. Iole la seguiva e si appoggiava a lei. Da ragazza, Iride aveva imparato il mestiere di sarta così anche Iole cuciva sotto la sua guida. Era un po’ come se una fosse la mente e l’altra il braccio». Da giovani, per un periodo, si trasferirono sull’Argentario per il lavoro del padre e dello zio nella carbonaia. Poi la guerra, la fame, la paura delle bombe, le corse nei rifugi, gli scambi di povere cose sulla Riola. Le sorelle Innocenti portavano stoffa, fili, materiale da cucito, per scambiarli con castagne, farina, frutta. «Spesso, al ritorno, avevano paura di non riuscire a tornare a casa, quando sul treno salivano tedeschi e fascisti a sequestrare la roba», dicono figli e nipoti che, quelle storie, le hanno ascoltate centinaia di volte.

Conclusa finalmente la guerra, Iride si sposò con Gastone Guerra, muratore. Dal matrimonio sono nate Donatella e Angela. Iole non tardò molto a seguirla, andando all’altare nel 1951 con Giorgio Brancolini, geometra. Dal matrimonio sono nati Manuela e Massimo. Hanno sempre abitato vicino, a Capostrada, e si sono sempre date una mano, nell’aiutare i genitori divenuti anziani. Iride ha avuto tre nipoti: Andrea, Chiara e Simone, figli di Donatella. Iole ha provato la gioia di essere nonna con la nascita di Andrea, figlio di Manuela. «Hanno passato gli anni sempre vicine – continuano i parenti –. Anche quando, negli ultimi tempi, non erano più in grado di uscire di casa, continuavano ogni giorno a sentirsi per telefono. Una volta – aggiungono – proprio all’apparecchio Iole disse alla sorella che erano sempre state insieme e insieme sarebbero morte».

Così è stato. Si sono trovate all’ospedale in stanze vicine nello stesso periodo riuscendo a rivedersi per un’ultima volta prima di entrare in coma. Medici e infermieri hanno deciso a quel punto di sistemarle nella stessa stanza, per le ultime ore. Alle dieci della sera di Ferragosto, la prima a spegnersi è stata Iole. Quattordici ore dopo, Iride l’ha raggiunta. «Quattordici mesi di differenza di età, quattordici ore di distanza nella morte. Insieme fino all’ultimo», notano tristi i familiari. Iride e Iole Innocenti hanno avuto un unico funerale, a cura della Croce verde, nella chiesa di Capostrada. Sono state entrambe cremate.