Referendum, l'opposizione ora ci crede: 'Si può cambiare anche a Pistoia'

La vittoria del no a livello nazionale galvanizza comitati, grillini e centrodestra pistoiesi

Da sinistra Maurizio Giorgi, Giacomo Del Bino e Luca Rossi

Da sinistra Maurizio Giorgi, Giacomo Del Bino e Luca Rossi

Pistoia, 5 dicembre 2016 - L'ex assessore di Sel Ginevra Lombardi ha votato no e insieme a lei anche i tanti cittadini che compongono i più svariati comitati del territorio (in collina e in periferia molte le sezioni che hanno dato parere negativo alla riforma). E’ forse questo il dato politico più importante in vista delle prossime amministrative. Se nel Pd esiste ormai da tempo una spaccatura interna, all’esterno ci sono anche «nuove forze civiche» che potrebbero rappresentare l’ago della bilancia per la scelta del sindaco.

«Il referendum è l’espressione della democrazia diretta e della sovranità popolare – dice Lombardi – Leggere i risultati in chiave elettorale e partitica non sempre porta a interpretazioni fondate. Questo referendum però ha avuto, più degli altri, una forte connotazione. E’ stato una sorta di test degli schieramenti politici che ci rappresentano nelle istituzioni. Immagino che ora nelle segreterie ci sia grande attività per riassegnare equilibri e funzioni. Tracciare scenari e prospettive è difficile. Il dato certo è che c’è stata grande partecipazione per dire no. Questo significa che noi ci siamo, che partecipiamo e scegliamo per il nostro futuro. Quello che voglio dire – conclude - è che in questo momento storico nessuno firma più deleghe in bianco. Oggi non posso fare a meno di pensare al referendum sull’acqua in cui la nostra volontà è stata inascoltata e tradita».

Esulta anche il locale Movimento 5 stelle: «L’esito referendario non era scontato ma finalmente si sta chiudendo un’epoca - commenta il consigliere Maurizio Giorgi -. Per quanto riguarda Pistoia il risultato conferma le nostre sensazioni. La gente si sta informando ed ha voglia di partecipare. Cerca la qualità delle notizie e una scelta politica consapevole. La gente vuole contare. Come Movimento 5 stelle adesso ci impegneremo nella valutazione del voto perché abbiamo ragione di credere di avere i numeri per essere l’alternativa a questo sistema partitocratico. Cercheremo di non fallire l’obiettivo di amministrare la città».

Soddisfatta del risultato nazionale anche Margherita Semplici, capogruppo di Pistoia domani in consiglio comunale: «Considerato l’impegno profuso dal Pd a sostegno del sì, uno scarto di soli 3000 voti è sintomatico di un disagio dei cittadini nel Comune capoluogo – spiega -. Come al solito regge la periferia mentre in centro si osserva una tendenziale prevalenza del no. Personalmente ritengo però che qualcosa stia cambiando anche a Pistoia: la percentuale raggiunta dal sì non è più quella bulgara a cui eravamo abituati e questo deve spingerci a ricercare un programma credibile e fattibile per la città».

«Sono molto soddisfatto del risultato nazionale – dice Alessio Bartolomei consigliere comunale di opposizione schierato per il no – Sarebbe un errore attribuirlo a dei partiti in particolare perché comunque si trattava di un referendum sulla Costituzione. Per quanto riguarda il risultato pistoiese prevale la preoccupazione in vista delle elezioni, perché a Pistoia continua a trionfare il conformismo che da sempre rende la città docile alla volontà del capo di turno».