Pronto soccorso veloce

Il piano Asl per tagliare le file

File ridotte al pronto soccorso

File ridotte al pronto soccorso

Pistoia 26 maggio 2017 - Più competenze agli infermieri, ma soprattutto presenza immediata dei medici. Così i tempi d’attesa, spesso infiniti, del pronto soccorso si dovrebbero ridurre. La novità è attiva da una ventina di giorni in via sperimentale e i risultati – assicura il direttore, Andrea Cai (nella foto a destra) – sono incoraggianti. Come funziona il nuovo sisitema del «doppio triage» per i codici gialli? Dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 20, 6 dei 21 tra i medici più esperti collaborano con l’infermiere del triage. Ciò consente di gestire in tempi più brevi i pazienti urgenti che devono essere valutati entro massimo 30 minuti.

I primi risultati ottenuti nei primi venti giorni? A marzo l’attesa media dei codici gialli era arrivata a 120 minuti: oggi secondo la Asl sono già diventati 50.  «E’ stata così operata una migliore organizzazione dei flussi in pronto soccorso – sottolinea Cai –. Via via che questa tipologia di pazienti arriva, è subito indirizzata verso le postazioni adeguate alla loro patologia. Il progetto – aggiunge – dovrebbe avere anche ricadute positive sui tempi di attesa delle prime ore notturne». Sono i tempi «morti» di attesa per la valutaizone dei singoli casi a ritardare le attività e costringere chi si rivolge al pronto soccorso del San Jacopo ad attendere spesso ore e ore.  

«Non nego che potrà accadere anche in futuro – ammette Cai – nei periodi di picco degli accessi, tuttavia questo nuovo sistema sembra stia servendo a dare una risposta forte al problema».  Ogni giorno giorno gli accessi in pronto soccorso sono circa 169. Nel 2016 gli accessi totali a Pistoia erano stati 57mila e 875, di questi 14mila e 509 erano gialli (rossi 1220). Nei primi quattro mesi di quest’anno gli accessi sono stati 19mila e 463 di cui 4mila e 892 gialli (rossi 518).  

Un altro progetto riguarda le gestione dei codici verdi: nel mese di giugno gli infermieri del «See and treat» («Guarda e tratta», l’ambulatorio per la presa in carico delle patologie cosiddette minori) gestiranno in totale autonomia anche i traumi isolati di polso e caviglia con l’immediata richiesta della radiografia e della visita ortopedica specialistica. Un’altra novità per garantire ai cittadini percorsi assistenziali sempre più brevi.  Ma secondo i vertici dell’azienda sanitaria, un problema ancora da risolvere sarebbe l’attitudine dei cittadini a usare in modo improprio il pronto soccorso. Se è riconosciuta la mancanza di alternative, l’invito è comunque a rivolgersi a questa struttura soltanto per le «vere emergenze».