Profughi, alta tensione ad Abetone

"Bus separati per loro e per gli studenti"

Una macchina dei Carabinieri (foto d'archivio)

Una macchina dei Carabinieri (foto d'archivio)

Pistoia, 13 agosto 2016 - "Alcune corse degli autobus pubblici ad hoc per gli studenti perché i loro genitori, nonché gli stessi ragazzi, non si fidano più all’idea di viaggiare sui mezzi utilizzati anche dai profughi. E non per discriminazione, ma per gli atteggiamenti poco consoni». Questa la richiesta avanzata giovedì dal sindaco di Abetone, Giampiero Danti, che si è precipitato in prefettura dopo un nuovo episodio che ha provocato tensione con alcuni nigeriani ospitati al residence La Riva, episodio che si è consumato nel palazzo comunale del paese. Si tratta peraltro del secondo caso dopo il blocco della statale 12 da parte dei migranti (una protesta su cui aleggiano ancora dei misteri) ripreso dalle telecamere di Rete 4.

Cosa è successo? Giovedì mattina quattro migranti africani si sono rivolti all’ufficio anagrafe accompagnati da un operatore della Misericordia, che gestisce la prima accoglienza ad Abetone, per chiedere il rilascio della carta d’identità. Il personale ha spiegato che ci sono dei tempi burocratici da rispettare e che il documento non poteva essere rilasciato subito, così i 4 nigeriani, che forse pensavano di uscire con la carta d’identità in mano, si sono alterati ed è scoppiato il parapiglia che ha convinto il sindaco a chiamare i carabinieri e sporgere denuncia.

«Ad abetone non riusciamo più a sostenere un carico del genere - sbotta il sindaco Giampiero Danti - oltre 50 profughi su nemmeno 600 anime. In prefettura ho chiesto di allontanare subito i migranti che hanno fatto confusione, di ridurre la presenza su Abetone e di istituire corse di autobus pubblici ad hoc per gli studenti che spesso non trovano nemmeno posto per sedersi, perché tutti i mezzi sono occupati dai profughi che vanno o tornano dalla città. Visti gli episodi trascorsi, che dimostrano la presenza di alcune teste calde fra questi migranti, si rischiano problemi di ordine pubblico. Anche i turisti sono infastiditi dal veder bivaccare i migranti in piazza». Non è tutto. «Dopo varie rassicurazioni ricevute – insiste Danti – adesso mi è arrivato un elenco di 55 persone che vogliono la residenza. Mi stanno prendendo tutti in giro? Non vorrei ritrovarmi a dover garantire a 55 profughi casa e lavoro. Servono provvedimenti urgenti, altrimenti chi di dovere si prenderà le proprie responsabilità, a partire da chi gestisce i migranti con delle lacune».