Referendum, come votano i politici pistoiesi

Pd quasi tutto compatto per il Sì, le opposizioni scelgono il No

Operazioni di controllo

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Pistoia, 3 dicembre 2016 - A poche ore  dal referendum impazza, sui social, il «toto » voto . Centinaia i cittadini (molti i politici attivi) che hanno già deciso pubblicamente di esprimersi sulla riforma costituzionale. Se apparentemente gran parte degli iscritti al Pd pistoiese hanno dichiarato pubblicamente di votare «sì » potrebbero non mancare delle «sorpresine » dell’ultima ora perchè non tutti, almeno su facebook, sembrano essere completamente convinti delle modifiche volute dal governo Renzi .

Convinti sostenitori del sì restano, come è stato sin dall’inizio, i deputati Edoardo Fanucci e Caterina Bini. Insieme a loro i consiglieri regionali Massimo Baldi e Marco Niccolai. Presente sul territorio alle iniziative a favore della riforma anche l’assessore regionale Federica Fratoni. Nel comune di Pistoia, in prima linea in questa lunga e a tratti «colorita» campagna elettorale, il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Giovanni Sarteschi che ha partecipato ad innumerevoli dibattiti pubblici per sostenere le ragioni del «sì » . Non è mancato l’apporto del segretario comunale Alessandro Giovannelli ma soprattutto di quello provinciale Riccardo Trallori. Tra i «No» nel Pd quello del consigliere comunale Enrico Baldi. Sul fronte dei sindaci della provincia il voto sembra essere unanime. Diranno tutti sì a partire dal sindaco del capoluogo di provincia, Samuele Bertinelli . C’è infine la «schiera » dei renziani della prima e seconda ora che non si sono fatti sfuggire l’occasione del referendum per organizzare decine di iniziative volte proprio a promuovere la riforma ma soprattutto il governo Renzi.

Dall’altra parte, sul fronte del «no » c’è quasi tutta l’opposizione in consiglio comunale a Pistoia. A partire da Margherita Semplici di Pistoia Domani fino a Massimiliano Sforzi, gruppo misto, per arrivare ad Alessio Bartolomei di Pistoia Futura. Alle urne diranno tutti «no» . Non si può dimenticare il « no » di Rifondazione comunista che, almeno a Pistoia, siede nei banchi della maggioranza di governo. Dicono «no Z anche i Verdi che sulla loro contrarietà hanno persino sottoscritto un documento. Ultimo, ma non per importanza, il documento «Perché diciamo no » sottoscritto da alcuni esponenti del Partito Democratico in provincia , di Sinistra Italiana e da personalità indipendenti del centro-sinistra pistoiese. Una spaccatura che potrebbe pesare sul risultato elettorale pistoiese. Di queste ore invece è il «sì» di duecento giovani pistoiesi. In gruppo hanno sottoscritto un documento per dire pubblicamente le ragioni del loro sostegno alla riforma. «Di fronte ai singolarismi, alle tensioni e diatribe acri e mai spente dei partiti in competizione tra loro, l’inestimabile valore che accompagna il Referendum del giorno 4 dicembre ci richiama con vigore fuori dai disordini della polemica e risveglia in noi concittadini lo spirito democratico rivolto al bene comune».