"Rispetto delle tradizioni popolari", la curia "bacchetta" il polo scolastico

Casalguidi, scoppia la polemica sul "divieto" dell’acqua santa / "LA BENEDIZIONE A SCUOLA? NO, GRAZIE"

Una benedizione (foto Quartieri)

Una benedizione (foto Quartieri)

Pistoia, 16 marzo 2015 - "Laicità significa anche, se non prima di tutto, rispetto delle tradizioni popolari, che, penso, sono nel cuore della nostra gente e non si possono eliminare, per una presunta modernità". Non usa giri di parole il vicario vescovile, monsignor Paolo Palazzi, sulla vicenda che in queste ore ha suscitato non poche polemiche in città. Dalla curia pistoiese arriva una fraterna vicinanza a don Renzo Aiardi, parroco di Casalguidi, "rifiutato" per ben due anni consecutivi al polo scolastico "Ilaria Alpi" di Casalguidi dove voleva portare la benedizione pasquale "e dare un’occasione ai bambini di stare tutti insieme".

"Rispetto per le altre fedi religiose" avrebbe risposto il consiglio di istituto con una delibera ufficiale due anni fa, ma l’amarezza nel paese dove si celebra con una partecipatissima processione, il Gesù morto e tra un gruppo nutrito di genitori della scuola, è rimasta. E anche se non lo ha fatto con esplicite dichiarazioni, lo stesso vescovo Fausto Tardelli, ha fatto sapere proprio ieri sera, di allinearsi completamente alla posizione espressa da monsignor Palazzi.

"La mia partecipata vicinanza e la mia sentita gratitudine al parroco di Casalguidi don Renzo Aiardi, per la sua sincera sofferenza relativa ai problemi suscitati dalla sospensione della benedizione della scuola nella sua comunità parrocchiale – scrive don Palazzi in una nota –. Il consiglio di istituto del polo scolastico di Casalguidi ha preso la decisione formale, giuridicamente possibile, di non procedere alla tradizionale benedizione del plesso scolastico.La chiesa di Pistoia conosce con autorevolezza tutto ciò che riguarda il problema migratorio, perché è da più di trenta anni che ha operato gratuitamente, con competenza e carità verso tutte le etnie e religioni, operando positivamente per il rispetto, l’accoglienza, la solidarietà e il sevizio verso tutti. Democrazia significa prima di tutto rispetto e valorizzazione di ciò che è positivamente presente nel territorio: in seguito accogliere razionalmente le possibili novità derivanti dalla multietnicità".

Dalla scuola però nessun "senso di colpa", la preside Lucia Maffei, che a suo tempo presiedeva il consiglio di istituto (oggi in carica risultano eletti componenti diversi) si appella alla normativa nazionale. Non solo, spiega che al parroco era stata data, a suo tempo, un’alternativa. "La legge parla chiaro – dice Maffei – durante l’orario di lezione sono vietati riti religiosi. Avevamo detto a don Aiardi che avrebbe potuto fare la sua benedizione fuori dall’orario scolastico, nell’aula magna, ma lui ha rifiutato".

Michela Monti