Chiudono le mense delle caserme. La protesta dei vigili del fuoco

Colpiti i distaccamenti di Montecatini, Pescia e San Marcello

Vigili del fuoco

Vigili del fuoco

Pistoia, 31 dicembre 2017 - Perdita del lavoro per il personale della mensa e rischio di intaccare la funzionalità del servizio di sicurezza dei vigili del fuoco. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Toscana contestano il nuovo appalto di affidamento del servizio di ristorazione nelle caserme dei Vigili del Fuoco della Toscana che ha fatto perdere 24 posti di lavoro e farà chiudere le cucine di diversi distaccamenti. In provincia di Pistoia sono a rischio quelle di Montecatini Terme, Pescia e San Marcello Pistoiese.

«Si è consumato – spiegano i sindacati – un drammatico epilogo nel cambio di appalto del servizio di ristorazione delle caserme dei Vigili del Fuoco delle province della Toscana: 24 lavoratrici hanno perso il loro posto di lavoro. Siamo di fronte a una assoluta inadeguatezza dei bandi di appalti pubblici, con i quali si prevede che nelle sedi decentrate delle caserme dei Vigili del Fuoco non ci sia più il servizio di mensa, sopprimendo posti di lavoro e non tenendo in considerazione le esigenze dei Vigili del Fuoco, che per il particolare tipo di lavoro svolto hanno il diritto a consumare un pasto decoroso». «La monetizzazione del servizio mensa – continuano all’unisono le sigle sindacali – oltre a togliere il diritto al pasto per i Vigili del Fuoco, taglia le gambe a tante famiglie già in difficoltà per la tipologia dei contratti di quel settore. I vertici del Dipartimento e del Corpo hanno la responsabilità di quanto avvenuto. Risparmiare sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori è indecoroso, servono urgenti soluzioni».

I sindacati fatto inoltre sapere che Ri.Ca, la società che si è aggiudicata l’appalto che succede alla Camst di Bologna, al tavolo di trattativa in Cgil Toscana (alla presenza di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Toscana) sin dalle prime battute ha fatto capire la poca disponibilità a cercare delle soluzioni eque che potessero portare a un salvataggio degli esuberi da loro dichiarati. «Ri.Ca – spiegano – ha espressamente dichiarato che 14 persone impiegate dalla ditta uscente nei distaccamenti dei Vigili del Fuoco non saranno assunti dalla Ri.ca stessa; le cucine dei distaccamenti, ci hanno riferito, saranno chiuse». Al tavolo era presenti e anche il coordinatore regionale dei Vigili del Fuoco della Toscana, che ha contribuito nella discussione affermando con chiarezza che i Vigili del Fuoco non vogliono buoni pasto, perché non mangiano con pezzi di carta, né cibo veicolato; ma vogliono del buon cibo accuratamente preparato da personale della ristorazione nella cucina delle caserme dove operano. «Ma Ri.ca – concludo i sindacati – non ha mai cambiato versione, spiegando di non voler mantenere operative le cucine, che il ministero ha previsto possano essere messe in disuso».