L'opera di Mario Luzi: omaggio alla San Giorgio con il figlio Gianni

La presentazione della nuova edizione di "Autoritratto" in anteprima per la Capitale della Cultura

Gianni Luzi alla biblioteca San Giorgio

Gianni Luzi alla biblioteca San Giorgio

Pistoia, 3 aprile 2017 - «Mario, vorrei che ti dedicassi ad un’antologia che consegnasse ai posteri e al mondo te stesso». Quel Mario era Luzi, ad incalzarlo «amichevolmente» Paolo Mettel e a ricordarci l’episodio Paola Baioni, docente di Letteratura italiana all’università di Torino e voce tra le più autorevoli sull’opera di Luzi. «E Mario – continua la Baioni – che era uomo estremamente riflessivo, si mise subito al lavoro e diede vita ad un compendio che conteneva poesia, teatro e testi critici». Nel XII anniversario della morte di Mario Luzi, e grazie alla collaborazione con l'Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del Mondo, Pistoia, capitale italiana della cultura, accoglie in anteprima assoluta alla Biblioteca San Giorgio, la presentazione della nuova edizione di Autoritratto, annotata da Paola Baioni, ad opera della collana Metteliana del Centro Stampa di Città di Castello, da sempre in prima linea nella valorizzazione del poeta fiorentino.

Il poeta Mario Luzi
Il poeta Mario Luzi

In questa giornata-evento, coordinata da Paolo Mettel (Presidente Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del Mondo), interverranno il figlio del poeta Gianni Luzi, Maria Stella Rasetti (direttrice della Biblioteca San Giorgio), Nino Petreni (Presidente del Centro Studi La Barca di Pienza) e Paola Baioni, che abbiamo intervistato. Cosa ci consegna il nuovo Autoritratto? "E’ come se Luzi si fosse scattato una fotografia per consegnarla ai posteri, con rigore e lucidità. Dunque ci restituisce l’immagine che lui stesso, che è sempre stato molto schietto e lapidario anche con se stesso, ha voluto dare di sé. E’ un’opera straordinaria, unica: non una semplice auto-antologia, ma un autoritratto".

 

Perché una nuova edizione? "Mettel, ideatore di questa impresa, sognava Autoritratto annotato, per avvicinare Luzi ai giovani, attraverso uno strumento che giudicava indispensabile. In effetti la poesia di Luzi in quanto «fonte di inesauribile segreto» nasconde una certa complessità". Lei studia Luzi da sempre, cosa la colpisce in Autoritratto? "Lo spirito di vita. Basti pensare che il termine «speranza» compare ben 28 volte in questa opera. E questa parola è leitmotiv di tutta la sua vasta produzione poetica, insieme a «metamorfosi». Luzi lascia sempre uno spiraglio di speranza: la vita non finisce dove finisce, ma principia in altro modo". Ma la poesia non era morta? "La poesia non la misuriamo né dal numero dei poeti né dal numero di testi che vendiamo. La poesia traccia un segno che non può essere cancellato e, in quanto creazione, è eterna. Poiein non a caso è il verbo della creazione biblica".

 

Quali sono per lei i 3 libri fondamentali da leggere? "La Bibbia, perché quello che Dio ha detto all’uomo, l’uomo dovrebbe leggerlo; Dante, perché tutto quello che può succedere nella vita, Dante l’ha già detto. E Mario Luzi, che con la Bibbia e Dante si è enormemente confrontato, perché ha il potere di risollevare l’anima e di dire una parola di speranza a chi l’ha persa". «La speranza non ha tempo, essa è ovunque». Nell'occasione, l'Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del Mondo omaggerà i presenti con una copia della precedente edizione dell' «Autoritratto« e altri omaggi luziani.