Lizzano si ribella e critica il Comune. "La sezione elettorale deve restare"

Contrari al trasferimento anche il candidato Vivarelli e il consigliere regionale Vescovi

Un seggio elettorale

Un seggio elettorale

San Marcello-Piteglio (Pistoia), 6 maggio 2017  –  Ancora polemiche per il trasferimento a Spignana della sezione elettorale di Lizzano per le amministrative dell’11 giugno, soluzione adottata dal Comune di San Marcello-Piteglio per motivi di sicurezza, vista la presenza dei richiedenti asilo nelle ex scuole elementari del paese, sede abituale del seggio.

Carlo Vivarelli, candidato sindaco del Partito indipendentista toscano, ha scritto ieri, venerdì 5 maggio, una lettera al prefetto Angelo Ciuni e al Ministero dell’interno per sollecitare una soluzione rapida per Lizzano e località limitrofe. “Una questione incredibile – scrive Vivarelli - l’elettorato della nostra zona è in larghissima prevalenza composto da persone anziane. Parte della popolazione di Lizzano, Vizzaneta e Pratale sarà sostanzialmente impossibilitata a votare. Questo non è accettabile”. Chiede poi di avviare “immediati controlli sulla struttura in oggetto, su quanti e chi sono i richiedenti asilo e su quali basi lo Stato italiano sostiene di conoscere l’effettiva identità di questi signori”. Ribadisce inoltre che l’ufficio elettorale di San Marcello è “del tutto insufficiente” per la raccolta delle firme a sostegno delle liste elettorali ed esprime apprezzamento per l’intenzione dichiarata dal commissario Giuseppina Cassone di autorizzare un punto di raccolta anche a Piteglio.

Sul seggio trasferito interviene, con video postato su Facebook, anche Manuel Vescovi, capogruppo della Lega Nord in consiglio regionale. “Ma che paese è?– esordisce – Perché a Lizzano ci sono i profughi, i cittadini dovranno trasferirsi e si organizza un pulmino. Dunque per votare si dovrà andare al punto di ritrovo, salire sul pulmino e spostarsi in un altro paese. E quanti viaggi farà la navetta? Uno a cittadino o sarà necessario aspettare che sia pieno? Questo sistema proprio non va”. 

Elisa Valentini