Inchiesta sul calcio, il caso Aglianese: «La partita non fu condizionata»

Le accuse al team sono di aver aggiustato la partita con il Firenze Ovest

L’imprenditore Fabrizio Giusti (FotoCastellani)

L’imprenditore Fabrizio Giusti (FotoCastellani)

Agliana (Pistoia), 23 dicembre 2017 - La giustizia sportiva e la giustizia penale hanno proceduto parallele o quasi. L’avviso di conclusione indagini infatti non è ancora arrivato mentre la procura federale, invece, ha già avvisato gli interessati. Fra questi, uno dei maggiori imprenditori pistoiesi, Fabrizio Giusti, patron, ovvero presidente della Nuova Comauto, con le sue sette concessionarie riunite in un unico gruppo, e qui chiamato in causa quale sponsor dell’Aglianese.

L’ambito, lo ricordiamo, è quella della vasta e complessa vicenda che oggi prende il nome di «terremoto dilettanti» e che scuote tutto il mondo del cosiddetto calcio minore, dove sarebbero stati promessi soldi ai calciatori per vincere o per perdere, e quindi aggiustare le partite. L’indagine della Procura di Prato, come si ricorderà, è una costola che, seguendo le intercettazioni svolte dagli investigatori, si è staccata dal filone principale sulla cosiddetta «tratta» dei baby calciatori africani, e che non tocca assolutamente l’imprenditore pistoiese nè l’Aglianese, una circostanza sempre precisata e ribadita da Giusti e dal suo legale, l’avvocato Cecilia Turco del foro di Pistoia.

Secondo l’ipotesi dell’accusa, ed è l’unico episodio contestato, Giusti avrebbe offerto soldi al presidente del Firenze Ovest, Piero Colzi, perchè «facesse perdere volutamente la sua squadra».

L’avvocato Turco prenderà, quanto prima, visione di tutto l’incartamento.

«Il signor Giusti – ci ha detto l’avvocato Turco, da noi ieri interpellata sulla vicenda – è molto tranquillo. Ha già reso a suo tempo dichiarazioni alla Procura Federale che, erroneamente, lo aveva indicato come Presidente della Aglianese. E’ lo sponsor della società Aglianese Calcio, e non riveste incarichi di nessuna natura e non è neppure tesserato».

Decisa inoltre, la posizione dell’avvocato Turco riguardo alle accuse di aver truccato la partita che si giocò il 5 marzo del 2017, episodio per il quale Giusti è indagato, dalla procura della Repubblica di Prato, per frode sportiva.

«Ribadisco anche – sottolinea il suo legale – che il risultato della partita di cui si parla, non risulterebbe in alcun modo condizionato da alcuno».

lucia agati