"Funzionano due depuratori su otto. I liquami finiscono nel bosco"

L'assessore Danti: "Adesso servono 700mila euro"

L'assessore Marcello Danti

L'assessore Marcello Danti

Abetone Cutigliano (Pistoia), 21 luglio 2017 – “Depuratori che non sono a norma e 700mila euro di investimenti da fare senza avere un soldo in bilancio”. Questo il quadro sul sistema di depurazione del territorio abetonese tracciato da Marcello Danti, assessore del Comune di Abetone Cutigliano, in risposta all’ex sindaco di Abetone e oggi consigliere di minoranza, Giampiero Danti. Quest’ultimo, in un articolo pubblicato sul nostro quotidiano, aveva sollecitato l’attuale amministrazione ad adoperarsi per evitare il passaggio della gestione del servizio idrico integrato a Gaia spa.

“Giampiero Danti farebbe bene a tacere - esordisce l’assessore Marcello Danti –  sono d’accordo sul mantenimento della gestione pubblica del servizio idrico integrato che, tuttavia, oltre agli acquedotti, include i depuratori, molti dei quali non funzionano nel territorio dell’ex Comune di Abetone”. L’assessore riferisce di un recente sopralluogo. “Sono rimasto allibito – esclama – solo due depuratori su otto, quelli di Le Regine-Cecchetto e Val di Luce, funzionano a regime, il secondo con delle perdite. Gli altri, che scaricano perlopiù nei vicini fossi, non operando il sistema di pompaggio dell’aria, funzionano solo come vasche di decantazione: i fanghi non lavorano come dovrebbero e, specie in caso di piogge, tracimano acque non ben depurate. A Boscolungo gli effluvi si sentono dalle vicine abitazioni e al depuratore di Faidello manca il quadro elettrico. Una situazione critica, confermata da varie perizie e dovuta all’assenza di investimenti in passato”.

Oltre al problema ambientale, quello economico. “Il preventivo della ditta che si occupa dei depuratori – prosegue Marcello Danti – prevede, per la rimessa in funzione di quelli fermi, una spesa di 110mila euro. E qui ci potremmo arrivare senza troppi problemi. C’è però un accordo di programma firmato dalla precedente amministrazione che impegna il Comune a mettersi in regola, entro il 2018, sul pre-trattamento delle acque, con ulteriori spese per 600mila euro, senza però che sia stato accantonato un solo euro in bilancio. Lotteremo coi denti per cercare i finanziamenti necessari e mantenere la gestione comunale. Se non ci riusciremo, dovremo cedere il servizio a Gaia spa, anche per non incorrere nel penale”.