"E' bruciata la mia vita", parla il marito della giovane uccisa

"Voglio riportarla in Marocco"

La giovane Lamiae

La giovane Lamiae

Pistoia, 9 ottobre 2016 -  «E’ bruciata tutta la mia vita». Piange Jamal, il marito di Lamiae Chriqi, massacrata di botte, accoltellata e infine bruciata viva da quello che era considerato «l’amico di famiglia» della coppia, il pakistano arrestato dalla Mobile poche ore dopo la tragedia di Sammommè. La fiducia che Jamal aveva nei confronti di Hussain Afzal, crollata sotto il peso della verità dei fatti dopo la piena confessione resa davanti agli inquirenti, è ormai un rabbioso ricordo. Jamal è arrabbiato, e ha parole durissime nei confronti del pakistano che era stato amichevolmente accolto nella loro casa.

«Ha ammazzato la mia moglie...» ci ripeteva in continuazione ieri, quando, per la seconda volta in poche ore, lo abbiamo raggiunto al telefono. «Lui non è normale... – ci ha detto ancora – e io ora mi rivolgerò a un avvocato per capire meglio questa situazione...L’ho sempre aiutato e lui, mi ha amamazzato la moglie». Jamal è a Pistoia, ospite di amici. Ha un pensiero solo e lo ripete continuamente: riportare la salma di Lamiae in Marocco. «Ci vogliono quattromila euro per portarla nel nostro paese – ci ha spiegato ieri – e ora non so come fare. Ho perso tutto, ho perso mia moglie, la casa. E nell’incendio sono bruciati anche i soldi e i documenti. Non ho più niente, sono rovinato. E’ bruciata tutta la mia vita».

Jamal, così ci ha spiegato, ha sempre vissuto a Pistoia, si mantiene reciclando ferro. «Sono arrivato in Italia che avevo 29 anni, oggi ne ho cinquanta». Nell’intervista che avevamo realizzato il giorno stesso del fermo del pakistano, Jamal era addolorato, ma aveva raccontato dettagliatamente, e con pacatezza, quei tragici attimi. Non sapeva ancora, mentre descriveva quei momenti, che stava parlando dell’assassino di sua moglie. ERA STATO lo stesso pakistano infatti – così ci aveva riferito Jamal – ad avvisarlo dell’incendio, alle sette e mezzo di giovedì sera, mentre il marito di Lamiae era ancora a lavorare. Lo aveva chiamato sul cellulare, gli aveva detto che in casa sua c’era stato un incendio e che dentro c’era rimasta sua moglie e che lui non poteva entrare in casa perchè le fiamme erano troppo alte. Jamal aveva provato a chiamare Lamiae ripetutamente sul cellulare che squillava a vuoto. Quando è arrivato a Sammommè la tragedia si era compiuta e lui ha visto uscire il corpo della moglie chiuso in una bara. E ora, Jamal, conosce tutta la verità. lucia agati