Autobus troppo pieno: si rompono le porte

Centinaia di studenti restano a piedi

Studenti prendono d'assalto il bus (Quartieri)

Studenti prendono d'assalto il bus (Quartieri)

Pistoia, 21 settembre 2016 -  «Centinaia di studenti sono rimasti a piedi alla stazione a causa di un guasto all’autobus». L’ennesima denuncia arriva dai genitori di quegli studenti che ogni anno pagano l’abbonamento al Copit (300 euro) e, puntualmente, devono far utilizzare ai propri figli mezzi alternativi per raggiungere casa o andare a scuola, a causa di guasti inaspettati o soltanto perchè l’autobus è troppo pieno e quindi diventa impossibile salire salire. La stessa denuncia che, solo pochi giorni fa, era arrivata dal Parlamento degli studenti della Toscana tramite il suo presidente Bernard Dika. Ieri mattina un’altro episodio. Dopo che i ragazzi, alle 12.20, erano riusciti, strizzati come sardine, ad occupare ogni piccolo spazio dell’autobus che li avrebbe riportati verso la Piana, l’autista ha dovuto far scendere tutti a causa di un guasto alle porte. Il risultato? Centinaia di minorenni hanno dovuto aspettare oltre un’ora per poter tornare a casa e molti, altri invece sono stati costretti a prendere il treno. «Oltre il danno la beffa – tuona una mamma – Paghiamo un abbonamento salato alla società di trasporti e in più i nostri figli devono spendere altri soldi per acquistare il biglietto del treno. Una cosa assurda, è ora di risolvere questa situazione che si ripete ad ogni nuovo anno scolastico». Stessa sorte per alcuni studenti che aspettavano la corsa che li avrebbe riportati verso Montemurlo, in piazza San Francesco. Due di loro, in particolare, dopo essere riusciti a salire sul mezzo sostando sugli scalini di ingresso, hanno fatto spazio ad una donna con un passeggino che doveva scendere dal mezzo e naturalmente non ci riusciva perchè assalita dai ragazzi con lo zaino.

I giovani, mostrando altruismo, sono scesi dall’autobus per farla passare ma proprio in quel momento tutti gli spazi rimasti vuoti sono stati occupati dagli studenti che erano «strizzati» lungo il corridoio del mezzo in attesa della partenza. Anche in questo caso gli studenti hanno dovuto rinunciare alla corsa e aspettare oltre un’ora per tornare a casa. «Non è la prima volta che capitano questi problemi – raccontano i genitori – Abbiamo segnalato al Copit il disservizio ma è come parlare con un muro di gomma. Dicono di scrivere e poi non cambia nulla. Mio figlio l’altra mattina a causa di uno dei tanti guasti ai loro mezzi è arrivato a scuola con 15 minuti di ritardo con la conseguenza che per entrare in classe ha dovuto attendere la seconda ora. Quarantacinque minuti seduto in un corridoio a causa di un ritardo non dipeso da lui. Non è tollerabile. Se penso a dei miei amici che vivono in Alto Adige e pagano 20 euro l’anno per un servizio di mobilità scolastica impeccabile mi arrabbio ancora di più».

Michela Monti