"Vogliamo solo lavorare", ristoratori della Sala protestano dopo la chiusura del Voronoi

Decine di imprenditori davanti al locale chiedono al Comune di rivedere "le regole"

I ristoratori della Sala davanti al Voronoi (Acerboni/Castellani)

I ristoratori della Sala davanti al Voronoi (Acerboni/Castellani)

Pistoia, 29 agosto 2016 - Il paradosso più evidente è che a pochi passi dal Voronoi sono lì in bella vista due ombrelloni della stessa misura contestata al locale dall'amministrazione comunale. Ed è questo che tra gli altri aspetti della vicenda ha portato decine di imprenditori a scendere in "piazzetta" al fianco dei titolari del Voronoi, Massimo Breschi e Daniele Andreotti, che da venerdì sera hanno dovuto chiudere il ristorante forzatamente dopo l'ordinanza del sindaco Samuele Bertinelli. La riapertura è prevista per mercoledì.

Il provvedimento è arrivato dopo vari richiami e sanzioni partiti dall'inizio dell'anno e si basa su un parere del 2012 espresso dalla soprintendenza in conferenza dei servizi. Un aspetto, quello della grandezza degli ombrelloni, al quale il locale si era opposto con ricorso al giudice di pace che si pronuncerà sul caso a novembre. Nel frattempo però era scattata una sospensiva.

"Un provvedimento spropositato  - ha spiegato Morendo Ianda , presidente della Fipe Confcommercio davanti ai ristoratori -. Le regole devono cambiare perchè qui i locali pagano le tasse e contribuiscono a rendere Pistoia attrattiva"

"Chiediamo solo di lavorare, è davvero un'indecenza quella che è stata fatta - tuona Simone Bovani altri imprenditore del comparto Sala - . Non è possibile andare avanti in questo modo, è vergognoso".

"Le regole devono cambiare - continua Marco Baldasseroni della Confcommercio - Dobbiamo sederci ad un tavolo insieme e l'amministrazione deve ascoltare i nostri pareri. Intanto chiediamo che mercoledì mattina il locale riapra con gli arredi esterni. La richiesta ufficiale è già stata inoltrata al Comune dai legali dell'azienda. In caso contrario , il rischio è che salti l'accordo di autoregolamentazione dei locali siglato con il Comune e si proceda con una totale autogestione su orari di chiusura e sicurezza".