Chiodi nelle gomme delle ambulanze. "Atti intimidatori"

La Misericordia: "Turni e telecamere"

Chiodi nelle gomme delle ambulanze (foto Acerboni/FotoCastellani)

Chiodi nelle gomme delle ambulanze (foto Acerboni/FotoCastellani)

Pistoia, 28 aprile 2017 - LA CITTADELLA dei servizi della Misericordia deve restare aperta. E’ questa la volontà dei dirigenti. Ed è questo che vogliono anche i volontari e i pistoiesi, che ogni giorno frequentano la sede di via Bonellina. «Gli ambulatori medici, il bar, il centro di riabilitazione e le residenze sociali sono una parte integrante della nostra città, che deve restare viva e aperta a tutti», spiega Riccardo Fantacci. E’ lui, in qualità di dirigente del settore ambulanze della Misericordia, che ci ribadisce di non voler sporgere denuncia, dopo di atti di vandalismo di cui l’associazione di volontariato è rimasta vittima. Per tre volte, nel giro di quattro giorni, qualcuno ha lasciato intenzionalmente dei chiodi sul piazzale dove sostano i mezzi di emergenza. E per due volte quei chiodi si sono conficcati negli pneumatici delle ambulanze. Fortunatamente i volontari si sono accorti subito che qualcosa non andava ed è stato evitato il peggio.

Ma oggi, a due giorni dalla squallida escalation di atti intimidatori, si comincia a ragionare sui moventi, su cosa cioè abbia potuto spingere qualcuno a cercare di sabotare dei mezzi di soccorso. «Abbiamo deciso di non sporgere denuncia, sperando che l’autore di questo gesto meschino si fermi qui», spiega il dirigente del servizio ambulanze della Misericordia, Riccardo Fantacci. La sensazione, però, è che quacuno abbia voluto fare del male, ed è questo che amareggia.

«Già in passato, ci è capitato di dover allontanare qualcuno a cui avevamo dato fiducia. E’ capitato che la persona in questione avesse rubato all’interno dei locali, una volta è stato un pc, un’altra una tv. Lo abbiamo potuto vedere dalle telecamere interne. Ovviamente, quando qualcuno viene allontanato maura dei rancori. ma ora dobbiamo pensare a difenderci».

E la difesa sarà la vigilanza. Nessuna chiusura, ma un sistema di videocamere installato sul piazzale dove sostano i mezzi di emergenza. E magari anche delle ronde. «Le faranno probabilmante i migranti che ospitiamo e che ci danno una mano in alcuni servizi, come quello di vigilanza al cimitero. Di certo, non potremo chiederlo ai volontari che sono di turno di notte. Loro devono e dovranno restare liberi per le emergenze sul territorio. E’ questa la nostra missione. E non sarà certo un gesto vile, come quello di cui siamo stati vittime, a demotivarci. Anzi, ora siamo più che mai convinti dell’importanza del nostro servizio, grazie anche alle tante dimostrazioni di solidarietà che abbiamo ricevuto».