Caselli: 'Vigilare contro le agromafie'

L'ex procuratore nazionale antimafia è intervenuto alla Camera di commercio di Pistoia

Giancarlo Caselli

Giancarlo Caselli

Pistoia, 6 dicembre 2016 - «L'agroalimentare è un settore che ha dei problemi, ma nel complesso tira, funziona, e allora attira anche soggetti borderline, gente che preferisce, per guadagnare di più, barare, giocare con carte false». Così si è espresso Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, già procuratore nazionale antimafia, a Pistoia per parlare di agromafia nel corso di un evento promosso da Camera di Commercio di Pistoia e Coldiretti Pistoia.

«Le agromafie - ha aggiunto - sono una presenza del crimine organizzato mafioso nei vari segmenti della filiera agroalimentare per un business complessivo di circa 16 miliardi di euro, oltre a varie attività collaterali, per esempio il cosiddetto 'italian sounding', prodotti che dalle etichette sembrano italiani, ma di italiano non hanno assolutamente nulla, che hanno un giro di affari ancora più vorticoso, oltre i 70 miliardi di euro l'anno e in questo italian sounding le mafie sono sicuramente presenti»

«Bisogna sostenere la riforma dei reati in materia agroalimentare - ha detto ancora Caselli - Il ministro Orlando ha creato una commissione ed ha affidato a me la presidenza, abbiamo realizzato un progetto di 49 articoli, che attualmente è al Consiglio dei ministri. Con questo congelamento da post referendum io spero che il progetto non vada in cavalleria, perché il nostro Paese ne ha bisogno. La risposta ai problemi di malfunzionamento dell'economia agroalimentare e la risposta al problema di una maggior tutela del consumatore, del cittadino, anche attraverso una maggiore trasparenza, una migliore informazione, passa per la riforma dei reati in materia agroalimentare, per la discussione in Parlamento ed eventualmente l'approvazione di questo progetto».