A Quarrata "Pop up Lab": capannoni sfitti motore di rilancio

Nel vivo la tre giorni di via Montalbano allo scopo di favorire il riuso degli spazi e la sperimentazione di pratiche di condivisione degli stessi

L'inaugurazione del "Pop up Lab" a Quarrata (Acerboni/FotoCastellani)

L'inaugurazione del "Pop up Lab" a Quarrata (Acerboni/FotoCastellani)

Pistoia, 28 marzo 2015 - Inaugurazione in grande stile, ieri, per «Pop Up Lab- riapriamo la città», in via Montalbano 240 a Quarrata. Un evento che proseguirà fino a domani, e che ha tra i sui obiettivi quello di costruire insieme agli attori istituzionali, economici e sociali, soluzioni normative o proposte di policies che possano favorire il riuso degli spazi e la sperimentazione di pratiche di condivisione degli stessi, in grado di avviare processi di riattivazione non solo economica ma anche sociale dei nostri tessuti urbani. Ci sono 21 progetti, sviluppati in 5 aree: natura cibo e territorio; riuso e rigenerazione: tra creatività e artigianato; manifattura fra tradizione e futuro; laboratori di sostenibilità; innovazione e nuove forme di impresa.

Fra i partecipanti, già nelle ore prima dell’apertura, l’entusiasmo era alle stelle. «Sono qui con forti aspettative, per conoscere ed entrare in contatto con persone interessate», spiega Lorenzo Ginanneschi Arnaldi, della «Giniski Liuteria contemporanea», azienda con sede nel centro di Firenze che lavora per molti nomi celebri della musica italiana. Pronte a svelare ai bambini i segreti delle loro arnie, Lara Tempestini ed Elena Bonechi vogliono far conoscere le produzioni di pappa reale di «Le pettegole». Una produzione «made in Quarrata» ma di un settore molto diverso da quello della Cappelli divani, pure presente al «Pop up».

Ma l’evento di via Montalbano ha richiamato partecipanti anche da ben più lontano. Le sorelle Giovanna e Roberta Botticella sono arrivate da Nettuno, in provincia di Roma con la consapevolezza di «essere riuscite a integrare il prodotto con il contesto». La loro ditta «Cromaticamente» produce bambole di pezza «e la scenografia – assicurano – qui è perfetta». L’esigenza di trovare un nuovo utilizzo all’enorme patrimonio di immobili sfitti o sottoutilizzati si pone sempre con maggior forza anche alla luce della necessità di non consumare nuovo suolo e risorse naturali: nelle nostre città ci sono centinaia di fondi e immobili sfitti che possono essere riusati anche temporaneamente per dare spazio a progetti commerciali, produttivi e artistici ripensati in forme e modalità innovative, a partire dalle pratiche di condivisione degli spazi e da nuove forme di coinvolgimento degli utenti, che da semplici acquirenti possono diventare «consum-attori» protagonisti di un’esperienza che vada oltre il valore economico degli oggetti in vendita.

Gli ostacoli e le difficoltà non mancano, ma ci sono esempi italiani e stranieri che ci dicono che queste pratiche possono essere una risposta alla crisi delle nostre città e di un certo modo di concepire la produzione e i servizi. Oltre le fiere e le mostre tradizionali, «Pop up lab» rappresenterà anche un punto d’incontro e discussione. In occasione della tre giorni di eventi di lancio del progetto, l’amministrazione di Quarrata organizza un workshop (che si terrà oggi alle 16 presso lo spazio di via Montalbano 240) dedicato al tema del riuso di contenitori dismessi, di condivisione degli stessi e dei possibili strumenti per favorire tali pratiche. Segue, alle 19, un «Aperitivo creativo», iniziativa di «food raising» organizzata nella cornice di Pop Up Lab per supportare i progetti creativi del territorio. Il workshop è aperto a chiunque, con particolare attenzione ai proprietari dei fondi sfitti, alle categorie economiche e a quanti abbiano un progetto e cerchino spazi e collaborazioni.