Bomba, la maxi evacuazione: cento malati da spostare in tre ore

Mobilitati medici, infermieri e volontari

Centrale operativa 118 Pistoia Empoli

Centrale operativa 118 Pistoia Empoli

Pistoia, 28 luglio 2016 - «Sarà un impegno superiore a quello del trasferimento dell’ospedale dal Ceppo a San Jacopo». Non usa mezzi termini Piero Paolini, direttore del 118 di Pistoia-Empoli per descrivere la maxi evacuazione a causa della rimozione dell'ordigno bellico  che si terrà domenica mattina in città. Paolini, forse la più grande operazione di questo genere mai svolta in Toscana... «Penso proprio di sì. Con tutte le complicazioni del caso».

Tipo? «Saremo costretti a trasferire in maniera assistita un centinaio di persone e lo dovremo fare in tempi molto stretti, visto che in poco meno di tre ore dovremo completare il tutto. Inoltre dobbiamo capire quali sono le persone che dobbiamo spostare».

In che modo? «Siamo partiti dal database della centrale operativa che raccoglie tutti i pazienti considerati a rischio. Per capire quanti sono e dove sono i malati cronici, poi, abbiamo chiesto la collaborazione dei medici di medicina generale e di quanti si occupano di cure palliative. Infine abbiamo fatto una ricerca attraverso l’assistenza domiciliare integrata».

E a quel punto? «Abbiamo telefonato a tutti per comunicare che domenica li andremo a prendere, cosa devono portarsi dietro e abbiamo chiesto se ci sono cose di cui possono aver bisogno. Domani avremo una riunione con il mondo del volontariato e provvederemo già in quell’occasione all’assegnazione dei pazienti alle singole squadre e ai relativi mezzi».

Dove li porterete? «All’Uniser e alla biblioteca San Giorgio. Al piano terra dell’Uniser sarà allestito un posto medico avanzato: utilizzeremo tre aule per i pazienti barellati. All’ingresso della struttura verrà fatto un vero e proprio triage con la valutazione delle condizioni della persona e la successiva assegnazione di un codice colore: dal verde per i pazienti che necessitano di meno assistenza al rosso. Al secondo piano, invece, porteremo in ascensore le persone che hanno soltanto problemi di deambulazione. La biblioteca San Giorgio, infine, sarà il punto di raccolta per quanti hanno esclusivamente bisogno di essere accompagnati. Le decine di mezzi impegnati nell’evacuazione, dalle ambulanze ai pullmini per i disabili, avranno a disposizione il parcheggio Pertini».

Dal punto di vista tecnico come funzionerà? «Allestiremo una centrale operativa remota all’interno del nostro mezzo di comando avanzato parcheggiato nel piazzale antistante l’Uniser. Da lì gestiremo tutta l’operazione».

Una domenica di superlavoro per il «sistema»... «Esatto: avremo un medico nella sala operativa della protezione civile, un medico e un’infermiere nel pma e un infermiere e un tecnico nella centrale remota. Inoltre metteremo a disposizione un’altra automedica e all’Uniser infermieri, oss e psicologi di supporto. Senza dimenticare le centinaia di volontari impegnati nei trasporti sanitari».