Tariffa dell'acqua, arriva l'aumento in bolletta

Il Comune di Pistoia si astiene

Il servizio idrico

Il servizio idrico

Pistoia, 23 settembre 2016 -  Di fatto dal 7 per cento proposto da Publiacqua si è passati al 3,5 per cento nel 2016 e al 2,5 per cento nel 2017. Comunque lo si guardi, però, quel «ritocco» alle tariffe del servizio idrico resta sempre un aumento per tutti gli utenti che andrà a ripercuotersi nelle bollette già a partire dai prossimi mesi. Ieri mattina il comitato territoriale dei sindaci delle province di Firenze, Prato e Pistoia hanno deciso, di fatto, di incrementare il costo della tariffa. Publiacqua aveva richiesto un aumento del 7,5 per cento mentre l’Autorità Idrica Toscana era scesa al 4 per cento. Ora toccherà a quest’ultima dire «sì» alla proposta dei Comuni. Presente all’incontro per Pistoia, la vice sindaco Daniela Belliti, che al momento del voto si è astenuta. «Purtroppo sulla formazione della tariffa e degli investimenti c’è poco margine di movimento – spiega Belliti – E prima del mio voto ho spiegato all’assemblea come il servizio non sia per nulla adeguato ai suoi costi».

E allora perché non votare contro come è stato fatto da altri Comuni? «Perché l’obiettivo finale è quello della ripubblicizzazione del servizio, al quale sta lavorando l’autorità idrica che non ha risposto negativamente ma ha rinviato semplicemente la discussione – replica Belliti –. Per questa amministrazione vale ancora il voto referendario e per questo con l’astensione abbiamo voluto sottintendere che qualche passo avanti è stato compiuto ma che ancora non è stato fatto abbastanza ». Secondo la vice sindaco nei prossimi mesi l’Ait dovrà proporre uno schema in grado di mettere in mano ai Comuni la gestione completa del servizio.

«Mancano soltanto cinque anni alla scadenza della convenzione con Publiacqua, i tempi sono maturi per fare una proposta concreta». Intanto, però, la tariffa aumenta. «E’ un primo risultato di queste nostre battaglie ma non basta – dice la Federconsumatori della Toscana –, prendiamo atto della disponibilità dei sindaci. E’ necessaria una revisione degli oneri di concessione che gravano in alcuni casi fino al 18% della tariffa stessa, e la revisione della impostazione dei costi operativi di Publiacqua che sono ancora considerati gli stessi dal 2011 a fronte di processi di efficientamento effettuati in questi anni».