"Capitale del verde e nuovo traffico Il mio piano di salvezza per Pistoia"

Il docente universitario, ex esponente del Pd, è candidato a sindaco

Roberto Bartoli

Roberto Bartoli

PISTOIA 24 MAGGIO 2017 - Roberto Bartoli, lei è docente universitario e conosciuto da tutti come «appassionato» sostenitore del leader Pd Matteo Renzi. Fuori dalla politica invece chi è?  «Sono anzitutto un babbo di due magnifici figli, Alice e Alessandro, e zio di uno splendido nipote, Francesco. E le cose da fare non mancano: giocare, seguirli nei compiti, accompagnarli nelle varie attività, cucinare, insomma essere presente. Poi mi definirei un uomo curiosissimo». Cosa le piace fare nel tempo libero? L’ultimo libro che ha letto?  «Ormai il tempo libero dedicato solo a me si è ridotto davvero a poco, ma quando posso, mi piace tanto passeggiare. Quanto al libro, proprio la scorsa settimana ho finito di leggere Pinocchio coi miei figli».  Le sue vicende politiche sono state raccontate a più riprese. Sconfitto alle primarie da Samuele Bertinelli nel 2012, ora, dopo anni di silenzio, è tornato a sfidarlo fuori dal Pd di cui, tra l’altro, è stato dirigente nazionale. Molti parlano di vendetta, perché ha scelto di candidarsi?  «Con Bertinelli fu una sconfitta considerata da tutti una vittoria. I sedicenti sondaggi dicevano che sarei arrivato ultimo e arrivai secondo, con il solo sostegno di semplici iscritti al Pd e tante persone fuori dai partiti. Per i cinque anni successivi non c’è stato silenzio, mi sono occupato della mia città lasciando che Bertinelli governasse senza mettere bastoni tra le ruote. Ho scelto di candidarmi perché Pistoia è stata governata malissimo da Bertinelli. Circa la vendetta, sorrido: chi lo dice è perché non riesce a trovare altri argomenti contro di me».  In lista per lei ci sono diversi ex militanti del Pd usciti dal partito. C’è anche chi sostiene che ce ne siano altrettanti, ancora iscritti, che potrebbero essere i suoi potenziali elettori...  «Il mio consenso è trasversalissimo. Sicuramente in tanti mi dicono: la scorsa volta votai Bertinelli e sbagliai, stavolta voto te, stavolta si cambia».  La prima cosa che farà una volta eletto sindaco.  «Intesa come priorità assoluta, starò non tra la gente, ma con le persone. Come provvedimenti sono davvero tante le cose che si possono fare in tempo breve. Nei giorni scorsi una nonna mi ha detto che sua nipote non può andare sulle altalene dei giardini perché diversamente abile. Farò subito tutto il possibile perché quella bambina, insieme ad altri, possa andare sull’altalena. E poi ho altre idee, dalla riapertura del varco di San Vitale e del tratto finale di via di Biagiano e Castel Bovani, all’eliminazione del simbolo della cattiva gestione Bertinelli: rifarò entro l’anno il pallone di pattinaggio».  Quale invece il primo progetto a lungo termine che metterà in cantiere? «La vera emergenza è lanciare a ottobre il nuovo progetto di Pistoia città del verde per Pistoia capitale della cultura, affinché possa restare tale anche dopo il 2017, altrimenti rischia di rivelarsi un’occasione mancata. Sono tre i progetti a lungo termine che porterò avanti: per la mobilità la chiusura della tangenziale a nord; il parco a sud della città e, appunto, candidare Pistoia a capitale d’Europa del verde, con tutto quello che potrà significare come ricadute in ordine alle politiche green».  Ci sono provvedimenti, decisioni prese negli ultimi anni che intende cancellare?  «Si devono rifare il piano strutturale e il regolamento urbanistico per consentire quello che si voleva permettere ma alla fine non è stato fatto, ovvero ristrutturare davvero e sostenere le energie rinnovabili. Inoltre occorre fare un nuovo piano del traffico».  Come immagina Pistoia alla fine dei prossimi 5 anni sotto il suo governo?  «Con 5 scuole ristrutturate, 5 impianti sportivi ristrutturati, 5 giardini ristrutturati. Con più case nella montagna, nella campagna, nella pianura allacciate all’acquedotto e alle fognature».  Secondo lei si arriverà al ballottaggio? Pensa di farcela?  «Penso proprio di sì. I pistoiesi hanno la piena consapevolezza che altri 5 anni come questi sarebbero la fine. Gridare al pericolo destra è fuori dalla storia, anche perché questa destra ha più idee in comune con Bertinelli che con me. Noi possiamo aprire una nuova stagione per Pistoia con una sorta di governo di salvezza pistoiese per mettere le basi forti per un suo rilancio».  Se non arrivasse al ballottaggio che risultato sarebbe? Pensa di allearsi con qualcuno in un eventuale secondo turno?  «Le competizioni che io ingaggio sono sempre una vittoria, perché aprono scenari, scompigliano, mettono in discussione, ripongono al centro dibattito e idee. Io terzo? Ipotesi che al momento non prendo in considerazione, perché penso solo a vincere».