Studenti stipati su autobus pieni

La protesta dei genitori che si lamentano della presenza dei migranti

Migranti all'Abetone

Migranti all'Abetone

Pistoia, 27 agosto 2016 - «Non è questione di divisione fra bianchi e neri. Ma, visto che paghiamo l’abbonamento, per i nostri figli vogliamo un servizio scuolabus come si deve». Dopo la palla lanciata dal sindaco di Abetone Giampiero Danti, che ha chiesto in Prefettura autobus di linea (che nei Comuni di Cutigliano e Abetone svolgono anche servizio scuolabus) separati per gli studenti, così da non farli viaggiare insieme ai profughi ospitati in montagna, ad esprimersi sono alcune mamme di Abetone e Cutigliano. «Gli autobus utilizzati dagli studenti che frequentano le scuole medie di Cutigliano e superiori di San Marcello sono spesso pieni – spiega Silvia Lo Presti di Abetone –, i ragazzi sono già un buon numero e sale qualche decina di profughi. Così ai nostri figli tocca viaggiare in piedi. Visto che paghiamo circa 300 euro di abbonamento per gli studenti delle scuole medie, che utilizzano il bus di linea per il ritorno, e una cifra ancor più elevata per quelli delle superiori, che ne fruiscono anche all’andata, chiederò a Copit di garantire un numero congruo di posti, ad esempio istituendo un altro bus alla stessa ora. E sarebbe opportuno rimettere a bordo un controllore per verificare che tutti paghino il biglietto e non far salire chi non è in regola».

Il problema si presenta sulla corsa in partenza da Abetone alle 7 e soprattutto al ritorno, col bus che arriva poco dopo le 14,30. «È anche questione di sicurezza e di igiene – aggiunge Letizia, mamma abetonese – queste persone tengono comportamenti poco consoni sui bus, talvolta utilizzati come wc. Mi dispiace che si tiri sempre in ballo la questione razzismo: sarebbe lo stesso se certe cose le facessero gli italiani. E chi ci garantisce che queste persone sono controllate a livello sanitario? Chiederemo un incontro al sindaco. E se non basta, al Prefetto». «Il disagio c’è – fa eco Francesca Ballantini – gli studenti viaggiano in piedi. E poi il cattivo odore che si diffonde a bordo..».

C’è chi chiede un bus aggiuntivo per aumentare il numero di posti, chi una linea scuolabus ad hoc. «Abbiamo anche già fatto domanda di preventivo per auto-organizzare il servizio con un bus privato – spiega Ornella, residente a Ponte Sestaione – se non ci garantiranno corse Copit in più per i nostri ragazzi o di non far salire i migranti sulle corse studentesche». «Mia figlia andrà in prima media a settembre – spiega Federica Ducceschi – e non posso nascondere un po’ di preoccupazione. Uno scuolabus dedicato sarebbe la soluzione migliore». «Non c’entra il colore della pelle – commenta Gaia Fabeni di Pianosinatico – ma non posso non preoccuparmi nel sapere mia figlia, come tante coetanee minorenni, a bordo di un bus con decine di questi giovani uomini».