Pistoia, 23 aprile 2014 - A rischio l’attività sportiva nelle scuole. A paventare questa possibilità è l’assemblea sindacale degli insegnanti di educazione fisica in servizio nelle scuole pistoiesi, riunitasi nei giorni scorsi (presenti 20 docenti e i rappresentanti sindacali Flc-Cgil e Cisl Scuola). A rendere
tutto così complicato è stata la gravità del taglio ai fondi destinati alle attività complementari di educazione fisica nelle scuole medie e superiori: dai 60 milioni destinati negli anni precedenti si è passati infatti a 20 milioni equivalenti a 106 euro a classe.

 

Il taglio si colloca all’interno di un globale impoverimento del fondo per il Miglioramento dell’offerta formativa, pari a circa il 70% negli ultimi due anni. «E’ gravissimo — recita la nota dell’assemblea — che si tolgano risorse che vanno nella direzione della prevenzione alla salute e del disagio, risorse alla base dei percorsi educativi di inclusione e integrazione sociale. In concreto le scuole non possono più realizzare gruppi sportivi, tornei e campionati, attività per alunni disabili e le ulteriori 6 ore settimanali, oltre le due curriculari di educazione fisica, per la realizzazione di tutte le attività sportive scolastiche. In pratica più strada, televisione, isolamento e merendine per i ragazzi dai 10 ai 18 anni».

 

L’assemblea ha richiesto alle organizzazioni sindacali, alle istituzioni locali e alle forze politiche di farsi carico del problema e al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca la garanzia per il prossimo anno scolastico della reperibilità delle risorse per far sì che abbia un freno il ricorso a progetti privati. «Vanno garantite — conclude la nota — tutte quelle attività che in provincia negli ultimi anni si sono sempre effettuate nelle scuole con il coinvolgimento di migliaia di adolescenti che, senza questa opportunità, non avrebbero avuto mai la possibilità di praticare lo sport. L’assemblea si sostituisce in gruppo di lavoro proponendo come prima iniziativa la sottoscrizione del presente documento».

 

Da non sottovalutare l’aspetto sociale dello sport scolastico che in un momento di crisi economica molto diffusa rappresenta per molte famiglie l’opportunità di far praticare attività sportiva ai propri figli senza dover sostenere spese.