Pistoia, 15 aprile 2014 - Un tira e molla così, nel campo della sanità toscana, è senza dubbio un caso più unico che raro. Sì, perché la questione della riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza, che coinvolge le centrali del 118, va ormai avanti da mesi, se non da anni. Con continue «rivoluzioni copernicane»: prima tre centrali di area vasta (di cui una a Pistoia), poi una unica a Firenze, quindi di nuovo una centrale unica di area vasta a Firenze, poi una riduzione da dodici a sei centrali, che nel 2016 sarebbero diventare tre per l’emergenza e tre per la gestione dei trasporti ordinari. E ancora, giusto un paio di settimane fa, la conferma da parte del presidente della Regione Enrico Rossi, in visita in città, che Pistoia avrebbe mantenuto la sua centrale del 118, «sparigliando» di nuovo il quadro maturato fino ad allora.

 

Ieri, poi, nel corso di una riunione in Regione, il governatore avrebbe (ce ne scusino i lettori, ma dopo mesi di tira e molla il condizionale a questo punto è d’obbligo) chiarito una volta per tutte l’assetto: Pistoia assorbirà il 118 di Empoli, Siena la centrale di Grosseto, Firenze quella di Prato (già accaduto nelle scorse settimane), Viareggio quelle di Lucca e Massa Carrara, Livorno quella di Pisa, Siena quella di Grosseto, mentre Arezzo resterà da sola.

 

Una vittoria per gli addetti ai lavori della centrale pistoiese e per il mondo del volontariato nel suo complesso, che si era detto contrario fin da subito all’ipotesi di un capoluogo di regione «pigliatutto». Nei mesi scorsi, ricordiamoli, la Regione aveva creato una commissione ad hoc, formata da esperti del settore e da rappresentanti del mondo del volontariato, che aveva identificato a regime tre centrali dedicate all’emergenza. Il tutto non da ottenere seduta stante, ma attraverso uno step intermedio che prevedeva la permanenza, almeno fino al 2016 di sei centrali. Ieri un nuovo cambio di fronte: la centrale di Empoli, quindi dovrebbe passare sotto quella di Pistoia, anche se la conferma definitiva ci sarà il prossimo sette di maggio: una certificazione dell’ottimo risultato ottenuto dal personale pistoiese, visto che la centrale di Empoli è da sempre considerata di ottima qualità.

 

Intanto proprio ieri mattina a Firenze è stata presentata alla stampa la nuova centrale del 118, che sostituirà gli ambienti ormai non più adatti allo scopo di Lungarno Santa Rosa. Un ambiente che, se le cose dovessero rimanere così, risulta essere forse addirittura sovradimensionato rispetto alle reali esigenze del bacino di Firenze e Prato. A meno che, alla fine, qualcuno non decida di posizionare in quegli ambienti anche il «mega-centralino» del 112, il nuovo numero unico di emergenza di cui prossimamente anche la Toscana si dovrà dotare per ottemperare a quanto stabilito ormai da tempo dall’Europa.

 

Davide Costa