Pistoia, 12 aprile 2014 - Il Ministero della Giustizia ha autorizzato il Provveditorato di Firenze a stipulare il contratto che permetterà al carcere di Santa Caterina di Pistoia di usufruire, a titolo gratuito, degli spazi dell’antico convento dei Cappuccini di via degli Armeni. L’annuncio è stato fatto ieri dal sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, che è intervenuto, alla biblioteca San Giorgio, al convegno sul tema «Situazione carceraria e diritti umani», organizzato in collaborazione con la direzione della Casa circondariale di Pistoia.

 

Al convegno ha preso parte anche il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Ivano Paci, che ha confermato la disponibilità a finanziare l’importante intervento di ristrutturazione dei locali del monastero: «Si tratta di due opere diverse: la predisposizione degli spazi che accoglieranno i detenuti a fine pena e le famiglie dei detenuti del carcere che vivono in luoghi distanti, per permettere loro di far visita ai propri cari. Si tratta di un intervento che avrà un costo di 250mila euro. L’altra opera (costo intorno ai 120mila euro) consisterà nell’adeguamento dei locali per i detenuti in semilibertà, appunto».

 

Nella mattina, il sottosegretario Ferri ha visitato il carcere di via dei Macelli, insieme al direttore Tazio Bianchi e poi il convento dei cappuccini, dove è stato accolto da padre Alfredo. Il sottosegretario ha incontrato un detenuto anziano, che uscirà in agosto, e si è impegnato ad assicurargli una struttura pronta ad accoglierlo e a garantirgli la necessaria assistenza sanitaria. «Il problema del sovraffollamento delle carceri è un tema complesso — ha spiegato il sottosegretario — che necessita di un piano di intervento. Quello che vorremmo è innanzitutto fare in modo che i detenuti siano, all’interno degli istituti penitenziari il più possibile occupati e che ricevano una formazione, che possa essere spesa per il loro successivo reinserimento nel mondo del lavoro, all’interno di coopertive o associazioni di volontariato. Per questo abbiamo pensato di incentivare le aziende che si rendano disponibili ad impiegarli, anche all’interno del carcere, mediante sgravi contributivi e fiscali. Poi c’è il lavoro svolto dai Consigli di aiuto sociale, che tra l’altro cura il mantenimento delle relazioni dei detenuti con le loro famiglie e si occupa dell’avviamento al lavoro dei dimessi dagli istituti di prevenzione e di pena».

 

Quanto alla situazione di Pistoia, i detenuti sono attualmente 106, in uno spazio che potrebbe accoglierne 75 al massimo, mentre i semiliberi sono 9. Il sottosegretario Ferri ha spiegato che: «La soluzione di accoglienza dei detenuti semiliberi all’interno del convento dei cappuccini sembra ottimale, anche in termini logistici e di sicurezza, data la vicinanza al carcere». «Ho trovato gli spazi del monastero in buone condizioni — ha spiegato Ferri — e ho avuto come guida padre Alfredo, che mi ha permesso di visitare la cella in cui ha vissuto padre Gabriele, poi divenuto santo. Mi ha detto che la sua forza era nel profondo coraggio. Anche per attuare le riforme ci vuole coraggio!».

Martina Vacca