Pistoia, 1 aprile 2014 - «Ciao maestro, compagno d’avventure. Ciao grande sperimentatore, grande esempio di rispetto e di educazione, uomo col basso ruvido e spigoloso». È l’ultimo saluto, quello che mai nessuno si sarebbe aspettato di mandargli. Quello che corre sulla rete e che ha sconvolto l’intera comunità quarratina: se ne è andato così, improvvisamente, Tomaso Azara, colpito da un infarto nella mattina di ieri mentre si trovava a casa in pausa dal lavoro.

 

Dipendente Cis da anni, Tomaso si trovava proprio in servizio a Quarrata insieme ad un collega quando si è accorto che qualcosa non stava andando come avrebbe dovuto. Si è così fermato a casa nel tentativo di riprendersi, ma il malore che l’ha colto è stato più veloce di lui, portandoselo via in pochissimi minuti. Neanche più la forza per chiamare qualcuno, forse la mamma Gilda, con cui viveva e che si trovava in casa in quel momento, ma che non si è accorta del rientro del figlio.

 

Avrebbe compiuto 50 anni sabato, il 5 aprile. Cinquant’anni spesi in mezzo alla gente, ai tanti amici che
amava, non senza essere
ricambiato. Generoso, grandissimo appassionato di musica, Tomaso spendeva il suo tempo libero suonando il basso e la tastiera e facendo il dee-jay. «La musica è ciò che mi fa stare bene, è quel che mi trasmette grandi emozioni», raccontava lui stesso cinque anni fa in un’intervista per il trimestrale quarratino «Noidiqua». E nell’ambiente musicale, non solo locale, era conosciuto da tutti: nell’87 cominciò la prima avventura con i «Glomming Geek» dove è rimasto fino al ‘92 girando tutta l’Italia e realizzando due album e un singolo.

 

Poi l’amore per la musica elettronica insieme ai «Cosmic Woop Domain» e la successiva esperienza nei «Davola», avvicinandosi molto anche al mondo delle scene, realizzando brani per installazioni artistiche, performance e colonne sonore. Ricercatore e sperimentatore instancabile, Tomaso non si stancava mai di stare al fianco dei giovanissimi quarratini partecipando a contest locali come
il «Music up», appuntamento ormai fisso a Quarrata, e incoraggiando sempre i ragazzi di talento.
«Dico a tutti i giovani che si avvicinano a questo mondo — raccontava — di non spaventarsi alle prime
difficoltà. Sarà un percorso faticoso, ma alla fine la soddisfazione di fare un disco o suonare di fronte a
un pubblico ripagherà di tutto».

 

Già provato da emozioni fortissime, Tomaso aveva perso prima il fratello Patrizio giovanissimo in un incidente stradale nell’88, poi il babbo Mario anni più tardi per un ictus. A condividere ancora l’ennesimo grande dolore per mamma Gilda anche il fratello Piero, sposato e residente ad Agliana. La salma di Azara si trova al momento alla Misericordia di Pistoia, in attesa dell’ultimo saluto che si terrà domani alle 10 nella chiesa di Santallemura.

 

linda meoni