Pistoia, 7 dicembre 2013 - Si chiamava Mauro Bertucci, aveva 67 anni, ed è morto ieri a causa di un mesotelioma polmonare che non gli ha lasciato scampo. Si tratta dell’ennesima vittima pistoiese attribuibile alla esposizione alle fibre di amianto nell’Ansaldobreda, dove Bertucci ha lavorato per 35 anni. A darne notizia è la figlia Barbara Bertucci, ancora provata dal lungo anno di malattia di suo padre che ha portato la famiglia in giro per diversi ospedali regionali per tentare ogni terapia che potesse prolungare la vita dell’adorato babbo.

 

«E’ stato un anno faticoso — racconta Barbara — . Mio padre ha scoperto di essere malato l’anno scorso. Prima non ha mai voluto fare test sull’esposizione all’amianto, forse un pò per scaramanzia. In questi anni ha visto tanti amici morire a causa di questa malattia. Siamo partiti da Careggi — aggiunge Barbara — dove mio padre è stato sottoposto ad un calcaggio. Poi ha proseguito con la chemioterapia a Pistoia, ma non trovando benefici ci siamo rivolti al reparto di immunoterapia oncologica dell’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena. Lì abbiamo trovato un equipe davvero accezionale coordinata dal dottor Di Maio. Mio padre è stato preso in cura dalla dottoressa Calabrò che lo ha sottoposto ad una terapia sperimentale proprio per la cura di questo tipo di tumori. In pratica usano dei vaccini . Purtroppo il mese scorso è peggiorato e non ce l’ha fatta».

 

Mauro Bertucci ha iniziato a lavorare giovanissimo all’interno dell’Ansaldo carpenteria. Per qualche mese ha svolto le sue mansioni proprio nello storico stabilimento nella zona dell’ area ex Breda , poi ha continuato nella nuova fabbrica. Dopo 35 anni di attività è andato in pensione grazie ai cinque anni contributivi riconosciuti proprio per l’esposizione all’amianto. Viveva a Gello da trent’anni insieme a sua moglie Carmela ma in passato ha cambiato diverse abitazioni. Bertucci ha due figli , Barbara e Marco entrambi sconvolti per la prematura scomparsa del padre.

 

«Siamo arrabbiati — dice Barbara non trovando la forza per dire altre parole a poche ore dalla perdita del padre — sicuramente andremo avanti per chiedere giustizia». La Procura in queste ore dovrà informare la famiglia sull’eventualità di una biopsia sul corpo dell’uomo visto che dallo scorso gennaio Mauro Bertucci ha iniziato una causa civile contro l’Ansaldobreda per ottenere un risarcimento. Forse non sarà necessario però procedere all’esame autoptico sul corpo dell’uomo visto che in questo caso la malattia legata alle fibre di amianto era decisamente conclamata.

 

Con Mauro Bertucci aumenta la lunga conta di ex operai Ansaldobreda vittime della sostanza killer che negli anni 70 non veniva considerata pericolosa. Una delle «bandiere» della lotta per i riconoscimenti di risarcimenti e dei diritti dei lavoratori scomparsi ma soprattutto delle loro famiglie è sicuramente stato Marco Vettori , sindacalista e uomo politico pistoiese, scomparso l’anno scorso anche lui vittima di una malattia collegata all’amianto. Il centro documentazioni che porta il suo nome in città insieme alla Fondazione Pofferi organizzano periodicamente incontri e convegni per presentare tutte le ultime ricerche effettuate sull’amianto e sulle malattie ad esso correlate.

 

Un lavoro attento e scrupoloso in memoria delle vittime che ci sono state in pssato ma soprattutto per evitare che ce ne siano ancora in futuro, nonostante il numero dei malati continui ad essere consistente. I funerali di Bertucci si celebreranno nella chiesa di Gello lunedì prossimo alle 10. La famiglia chiede di non portare fiori ma devolvere fondi al reparto di Immunoterapia oncologica di Siena.

 

Michela Monti