Pistoia, 8 settembre 2013 - “Mi piacerebbe incontrare il sindaco di Quarrata perché devo in qualche modo riorganizzare la mia vita e senza il sostegno delle istituzioni è impossibile. Io e mio padre abbiamo lavorato con onestà e senza sosta per costruirci una casa che però ora non è più adatta a me”: Gian Michele Gangale, 35 anni, venerdì sera è uscito per la prima volta dal 24 gennaio scorso dall’unità spinale di Careggi ed ha trovato ad accoglierlo oltre 200 persone a Sant’Angelo a Lecore. Per lui era stata organizzata una festa e una cena di raccolta fondi per comprare le attrezzature di cui avrà bisogno una volta dimesso dall’ospedale.


Gian Michele detto “Gianni” il 24 gennaio scorso, lo ricordiamo, fu selvaggiamente aggredito la mattina, intorno alle 6,30 nel casolare di Buriano, nelle campagne di Quarrata, dove viveva con il padre. Tre rapinatori stranieri cercavano la cassaforte e trovandosi davanti Gianni lo accoltellarono alla nuca lesionandogli il midollo spinale. A sferrare le coltellate fu un ragazzo di soli 16 anni, di nazionalità albanese, arrestato nei giorni seguenti. A Careggi hanno fatto di tutto per salvarlo e ci sono riusciti ma il giovane elettricista adesso può solo muovere la testa: gli arti e il corpo sono paralizzati. Gianni ha bisogno della più totale assistenza infermieristica.

In questi mesi grazie alla sensibilità di amici e parenti è nato il “Comitato Amici di Gianni”. Gianni nella terribile aggressione perse anche tre denti che però il servizio sanitario non riconosce come danno. “Se sarà dimesso – spiega la sorella Cristina che vive a Quarrata in un appartamento di 40 mq, con il marito, il bambino e la mamma malata di Alzheimer che non sa cosa è successo al figlio – mio fratello ha bisogno di una casa a misura di disabile. Servirà una carrozzina elettrica, computerizzata, che costa circa 20.000 euro; poi un materasso ad acqua, un sollevatore per il letto e poi ci sono le terapie giornaliere come il cateterismo.


Con l’invalidità e l’accompagnamento non arriverà a 1000 euro e non potrà permettersi un’assistente. Non potrà sperare neanche in un risarcimento danni: come facciamo?”. Gianni è timido ma affronta con lucidità la situazione e per questo vorrebbe che il sindaco Marco Mazzanti andasse a trovarlo. La parrocchia di Santa Maria con don Fausto si è attivata per raccogliere fondi e la Misericordia di Quarrata sarebbe disponibile per qualche forma di assistenza. Intanto, dall’unità spinale a Sant’Angelo ci hanno pensato i volontari della Misericordia di Campi ad accompagnarlo e Gianni è stato felice di trascorrere una serata sotto le stelle: “A Careggi mi sono trovato bene, c’è molta professionalità.

La giornata scorre fra la colazione, la fisioterapia, il pranzo, le visite...”. Gianni per 13 anni ha lavorato come elettricista alla ditta ND di Prato poi è passato al settore del fotovoltaico mentre il padre fa il muratore. L’uomo dopo tante ore di lavoro ogni sera va a trovarlo, non lascia mai solo il figlio. Diversi parenti vivono da anni a Campi e grazie al circolo Mcl “Rivo Brogi” hanno messo su questa serata. Come aiutare Gianni ad acquistare le attrezzature? Il comitato ha un conto corrente il cui Iban è IT89 I026 3970 3700 0000 0413 344 della banca di Credito Cooperativo di Masiano (Pistoia), agenzia di Agliana. L’inchiesta sulla rapina di Buriano è ancora aperta ma Gianni chiede solo “una pena giusta. Ormai tutto nella mia vita è cambiato”.