Pistoia, 16 luglio 2013 - Fra le quattromila persone che hanno voluto vivere, sabato pomeriggio, l’evento dell’inaugurazione dell’ospedale San Jacopo, c’erano anche loro, Riccardo e Caterina Pierinelli, il babbo e la mamma del {{WIKILINK}}piccolo Mattia{{/WIKILINK}}, morto il 7 dicembre del 2009 al Meyer, dove era stato trasportato il 2 dicembre, in coma, dopo che si era sentito male all’asilo nido comunale Lago Mago. I suoi genitori autorizzarono la donazione degli organi della loro creatura, che aveva otto mesi e mezzo, e salvarono così la vita di cinque bambini.

Caterina e Riccardo erano lì come privati cittadini, sono tornati a casa con il pianto in gola. Al piccolo Mattia, da parte dei nostri lettori, era stato tributato un diluvio di preferenze per l’intitolazione del nuovo ospedale. Un’ondata di affetto che li ha confortati, ma il desiderio di questi due genitori, che da quasi quattro anni vivono un inferno quotidiano di dolore, è che il loro piccolo venga ricordato. "Lo so che l’ospedale era troppo - ci ha detto ieri Caterina -, ma non abbiamo avuto nemmeno un cenno, una parola, niente. Non ce lo aspettavamo. Vorremmo almeno una targa che ricordasse Mattia, e non soltanto lui, ma tutti i bambini, che sono il nostro futuro. Mattia si merita almeno una targa. Ha salvato cinque bambini nel mondo".

Proprio ieri, per esprimere affetto e solidarietà a questa mamma e questo babbo, in redazione ha telefonato lo scultore Nevio Di Marco: "I pistoiesi avevano scelto di intitolare il nuovo ospedale a Mattia".
Intanto i due percorsi giudiziari avviati dalla famiglia dopo questa tragedia proseguono. Per settembre si attendono le motivazioni con cui la Corte di Cassazione ha accolto l’istanza con cui l’avvocato Maurilio D’Angelo, del foro di Roma, ha presentato opposizione alla richiesta della procura di Pistoia di archiviare l’indagine penale sulla morte del piccolo. Il sospetto, come è noto, è che il neonato possa essere stato vittima della sindrome da scuotimento, che potrebbe avergli provocato una lesione rivelatasi fatale.

Punto centrale, in questa tragedia, è fissare l’ora dell’evento traumatico che potrebbe aver scatenato la sindrome. E’ per questo che nella causa civile avviata dalla famiglia in tribunale, che ha come controparte il Comune di Pistoia, il giudice ha nominato due consulenti d’ufficio, due luminari del Gaslini di Genova che hanno giurato venerdì mattina: il professor Arturo Cama, neurochirugo infantile, e il professor Andrea Rossi, radiologo forense. Il primo incontro, a Genova, per il via alle operazioni peritali, alla presenza di tutte le parti, è fissato il il 26 luglio. Il termine per il deposito della relazione è di 120 giorni. Il giorno stabilito è il 16 dicembre e l’udienza è fissata per il 18 dicembre.

"Per quell’epoca - ha commentato l’avvocato D’Angelo - conosceremo l’orientamento dei ctu. Ci attendiamo un compito di massima professionalità e un giudizio sereno, aiutato dal fatto che tutti gli esperti vengono da fuori, e ulteriori riscontri alle conclusioni cui è già arrivato il nostro consulente, il professor Aldo Iannelli, neurochirurgo infantile di Pisa". Il Comune di Pistoia ha nominato il medico legale Malcontenti, anche lui di Genova.
 

di lucia agati