Pistoia, 14 luglio 2013 -Dallo strip al teatro, Manuela Falorni debutta martedì 16 luglio alle 21.30 al Pistoia Festival con Le relazioni pericolose di De Laclos, per la regia di Giovanni Fochi (anfiteatro all’aperto Villon Puccini, via Dalmazia 356).

Nota al pubblico come Venere bianca, la pornostar interpreterà la marchesa de Merteuil, personaggio che lei stessa definisce «una donna spietata che cerca di manipolare le persone attraverso il gioco del sesso e dei sentimenti».


Manuela, si riconosce in questa spietata libertina?
«Credo_— afferma — di essere una donna buona e semplice nei sentimenti. Quindi non mi riconosco nella perfidia della marchesa. Sento però di avere con lei grandi affinità nel carattere dominante e imperante con gli uomini».


Come ha deciso di passare dallo strip al teatro d’autore?
«Non ho mai fatto un semplice strip. I miei erano spettacoli molto lunghi con un crescere di emozioni e situazioni; tutto era curato nei minimi particolari. Sono due anni che ho smesso di esibirmi. Il porno negli ultimi tempi è diventato solo squallore inutile. Quando Giovanni Fochi mi ha proposto la cosa ho accettato con entusiasmo. Dopo più di trent’anni di palcoscenico, difficile scendere d un colpo».


Dopo una lunga carriera, a 50 anni si trova di fronte ad un debutto. Come vive questo cambiamento?
«Credo che le nuove esperienze dopo i 50 anni siano ancor più elettrizzanti. Un po’ di timore c’è, ma solamente perché sono molto autocritica e perfezionista, spesso rigida con me stessa e vorrei fare ogni cosa al meglio».


Progetti per il futuro?
«I progetti sono quelli di continuare a dipingere. La foto della locandina di questo spettacolo è un mio autoritratto. Dipingo ad olio e mi piace raccontare l’erotismo in bianco e nero. Inoltre, spero che questa avventura teatrale vada avanti. Altri progetti sono molto più ‘normali’: con mio marito abbiamo rilevato una piccola attività a Viareggio e quella dovrebbe essere il nostro futuro prossimo. Ma io, come sempre, penso ci debba sempre essere qualcosa di speciale che accompagni il mio percorso di vita per un po’».