Pistoia, 26 giugno 2013 - IL COLLARE Hans fu fatale per Franco Ballerini, ct della Nazionale di ciclismo, che la mattina del 7 febbraio di tre anni fa perse tragicamente la vita durante un incidente di rally. Correva, come navigatore, le «Ronde di Larciano». La vettura si schiantò contro un muro di cinta in località Casalvento e il campione, che aveva 45 anni, morì poco dopo l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale del Ceppo. Il dispositivo che avrebbe dovuto proteggerlo si trasformò in una sorta di micidiale «nodo scorsoio» che gli procurò lesioni irreparabili e fatali.


QUESTA È LA TESI dell’accusa e che ha portato, come è noto, dopo lunghi e complessi accertamenti, alla richiesta di rinvio a giudizio di otto persone fra cui l’organizzatore di quel rally, Riccardo Heinen, difeso dall’avvocato Francesca Vanni (Heinen è chiamato in causa per un fossetto non segnalato che avrebbe provocato la perdita del controllo dell’auto da parte del pilota); il presidente del Comitato esecutivo della Csai, Angelo Sticchi Damiani, che un mese prima aveva imposto l’uso obbligatorio del collare Hans nonostante — sostiene l’accusa, i pareri contrari delle commissioni — e sei componenti, all’epoca, del direttivo Csai.


All’udienza di ieri mattina davanti al giudice Alessandro Buzzegoli, pubblico ministero Luigi Boccia, che ha diretto le indagini, si sono costituiti parte civile la moglie di Ballerini, Sabrina Ricasoli e i due figli del campione. Sono rappresentati dagli avvocati Andrea Niccolai e Andrea Mitresi del foro di Pistoia.
I LEGALI di parte civile hanno quindi chiesto al giudice la citazione, quali responsabili civili, della Promogip srl, quale organizzatore, e dell’Aci (Csai era organo dell’Aci, modificato di recente).
Il giudice Buzzegoli ha accolto la loro richiesta.
L’AVVOCATO Riccardo Giannuzzi del foro di Lecce, che difende Sticchi Damiani e altri cinque componenti del direttivo, ha depositato, ieri mattina, una memoria istruttoria con osservazioni sulla perizia disposta dal pubblico ministero. Un deposito che prelude alla possibile richiesta di una perizia che venga disposta dal giudice.


Il giudice Buzzegoli ha quindi rinviato l’udienza al 1 ottobre. Per quel giorno saranno presenti i responsabili civili chiamati in causa e, probabilmente, si discuterà della possibile super-perizia.