Pistoia, 6 giugno 2013 - Scatta il pressing italiano sui Governi di Olanda e Belgio per evitare al disdetta del contratto da 260 milioni di euro per la fornitura, già in parte avviata, dei treni FyraV250 da parte di AnsaldoBreda. E’ quanto viene riferito in seguito all’incontro che si è svolto ieri a Roma fra sindacati metalmeccanici e azienda, programmato in un primo tempo sul premio di produzione ma finito inevitabilmente per ruotare intorno alla vicenda che rischia di affossare la società pistoiese-napoletana.

L’amministratore delegato, Maurizio Manfellotto ha ripetuto ai sindacalisti che la decisione di olandesi e belgi è "inspiegabile", visto che i guasti registrati su alcuni veicoli a gennaio, appena poche settimane dopo l’entrata in funzione, non sarebbero da attribuire a difetti di produzione ma all’utilizzo a una velocità eccessiva su binari coperti di ghiaccio e neve. Per evitare la rottura definitiva del contratto e una figuraccia internazionale che rischia di rivelarsi addirittura peggiore di quella di anni fa in Danimarca, stavolta si sarebbe perciò mosso il Governo italiano, tramite il Ministero degli esteri di Emma Bonino. All’incontro di ieri si è parlato di "azioni dure" nei confronti dei clienti, tali da evitare che la vicenda si trascini di fronte ai tribunali con cause che rischiano di durare anni. AnsaldoBreda che voleva raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014, ha bisogno di liquidità e intende arrivare a una soluzione positiva nei tempi più brevi possibili. Anche la holding Finmeccanica potrebbe aver mosso i suoi passi, anche se ufficialmente non si è pronunciata. "In questo momento - afferma il segretario regionale Fim-Cisl, Marco Tesi - AnsaldoBreda ha bisogno di strutturarsi assumendo una massa critica più consistente. Soltanto così può evitare problemi come quelli che si stanno verificando in Olanda e Belgio". I competitori internazionali stanno già affilando le armi per strappare il contratto agli italiani, che da tempo cercano di "crescere" attraverso alleanze con altri gruppi. Il timore è che con una debacle in Olanda e Belgio si potrebbe arrivare alla svendita di AnsaldoBreda, da sempre temuta e contestata da sindacati e istituzioni locali.

Intanto, Cgil Toscana, Fiom e Rsu Finmeccanica "sottolineano la necessità che siano rispettati gli impegni di consolidamento di Finmeccanica sul territorio più volte assunti, anche con specifici protocolli con la regione, sempre disattesi, da parte del gruppo". Oltre che ad AnsaldoBreda, la Cgil si riferisce ai processi di riorganizzazione di Selex. "Finmeccanica è un gruppo che molto ha avuto da tutte le regioni, Toscana compresa, in termini di sostegni all’innovazione, alla ricerca, alla formazione; non è accettabile un processo di sola riduzione di stabilimenti, scarsi investimenti, incertezza sui prodotti. Va sostenuta l’iniziativa del coordinamento delle regioni con la Toscana capofila, che hanno chiesto al Governo nella persona del Ministro dello sviluppo economico Zanonato, un confronto per conoscere le determinazioni dello stesso rispetto alla riorganizzazione del gruppo, ai propositi reiterati di dismissione del ‘civile’, alla strategicità di comparti di Finmeccanica ritenuti dalla Cgil determinanti. Alla vigilia del rinnovo della governance della holding - conclude la Cgil - i cui vertici potrebbero essere rinnovati nelle prossime settimane, questo confronto appare quantomai utile e necessario".

s.t.