Pistoia, 7 maggio 2013 - HA CONFESSATO, ammettendo la partecipazione all’agguato nella canonica di Tizzana, ma negando di aver preso parte al pestaggio di don Mario del Becaro, 63 anni, prete di Tizzana e Catena di Quarrata morto per soffocamento la sera del 28 dicembre scorso, dopo essere stato picchiato a sangue, incaprettato e imbavagliato.

Fation Kraja, 27 anni, di Montemurlo, pasticcere a Montale, assistito dall’avvocato Alessandro Mencarelli, ieri nel carcere di Pistoia interrogato dal pubblico ministero Giuseppe Grieco ha confermato quanto aveva già ammesso davanti ai carabinieri, subito dopo essere stato arrestato la mattina del 23 aprile scorso. «Il mio assistito è incensurato - ha spiegato l’avvocato Mencarelli - ha ammesso la sua partecipazione alla vicenda, confermando le dichiarazioni rese ai carabinieri al momento dell’arresto, ma ha negato di aver usato violenza sul prete. Si trattava di mettere a segno un furto, poi il prete è rinacasato prima ed è stato legato e imbavagliato. La morte, che è avvenuta dopo che i rapinatori sono fuggiti, non è mai stata, nelle intenzioni di Kraja, un evento voluto né atteso. Chi ha agito mirava a i soldi. D’altra parte - continua Mencarelli - anche gli esami effettuati dal medico legale hanno confermato che la morte di don Mario non è avvenuta per effetto delle lesioni, ma per soffocamento. Chi ha agito voleva prendere tempo, per potersi allontanare, e pensava che il prete sarebbe riuscito di lì a poco a liberarsi». Martina Vacca