Pistoia, 4 aprile 2013 - Trecento Comuni italiani su ottomila lo usano. Sette gli account attivi in tutta la Toscana, solo venti le aziende di servizi della Penisola che amano "cinguettare" a pieno regime. Sono ancora numeri in "sordina", testimoni di un'arretratezza "social" che ci contraddistingue fin dai primi anni di diffusione di uno dei principali canali di comunicazione diretta e in tempo reale: Twitter. Il network dell'uccellino azzurro, in quella che per molti assomiglia ad una giungla di chioccioline, cancelletti e "netiquette" (ovvero quel codice comportamentale di buona educazione nella rete), non è altro che una grossa opportunità. Basta conoscerne le regole base dell'utilizzo.

 

A presentare la sua analisi approfondita sul tema è Francesco Di Costanzo, responsabile della comunicazione per Publiacqua, l'azienda idrica della Toscana Centrale, ospite ieri, mercoledì 3 aprile alla biblioteca San Giorgio per parlare di social network e pubblica amministrazione. Mai città fu più appropriata visto il felice primato del Comune di Pistoia, secondo in Toscana per l'uso di Twitter con 1993 followers e 2815 tweet, secondo solo a Firenze.

 

"Oggi ha più efficacia quasi più un tweet di un comunicato stampa 'vecchia maniera' - ha detto Di Costanzo -, anche se continuano a sussistere paura e diffidenza, a mio parere ingiustificati, nei confronti di questo strumento. Forse il timore di non riuscire ad esprimersi in 140 caratteri, forse il fastidio di rispondere in tempo quasi reale ai cittadini. Ma un canale come Twitter con la sua viralità e immediatezza parla nello stesso istante a migliaia di persone, cittadini e giornalisti".

 

"Far comprendere l'utilità di questo strumento - continua Di Costanzo - è spesso difficile: molti, all'interno di un'azienda o di una pubblica amministrazione, credono che i social network siano come dei vezzi. Noi che ce ne occupiamo siamo etichettati come 'quelli che si divertono'. Niente di più falso: inserire Twitter in un piano di comunicazione rende il piano stesso più credibile e senza dubbio più efficace. Fondamentale che questi canali dedicati siano seguiti con costanza da delle persone incaricate a farlo, senza mai fornire orari o scadenze fisse di aggiornamento, integrando anziché sincronizzando Twitter con gli altri canali, come Facebook, YouTube o Google+".

 

linda meoni