di ALBERTO CIULLINI

Pistoia, 27 dicembre 2012 - DICE Pablo Neruda «Io non conosco il gatto. So tutto sulla vita e i suoi misteri, ma non sono mai riuscito a decifrare il gatto.» La storia di Toldo, splendido gatto bianco e grigio, sembra proprio avvalorare quanto afferma il celebre poeta. Sulle piccole «sfingi senza enigmi», altra suggestiva definizione dei piccoli felini, nel corso degli anni sono nati numerosi stereotipi, fra i quali quello che il gatto sarebbe affezionato alla casa e non al padrone. Chi conosce e ama i gatti sa, però, che essi sono sempre pronti a sorprenderci e ad annullare qualsiasi stereotipo. Ma cosa fa Toldo, di così sorprendente? Da mesi si reca ogni giorno sulla tomba del suo padrone, nel piccolo e curatissimo cimitero di Montagnana, spesso con i piccoli doni che era, ed è ancora, solito depositare sulla porta di casa: stecchi, rametti, bicchierini di plastica.


E’ proprio la vedova del signor Renzo Iozzelli, morto il 22 settembre 2011 a 71 anni, a raccontarci commossa l’incredibile storia di Toldo. La signora Alda, residente a Montagnana da generazioni, teme quasi di non essere creduta, ma quanti frequentano il cimitero sono in grado di testimoniare un comportamento così insolito per un gatto.


«E’ entrato nella nostra famiglia circa tre anni fa, proveniente da una colonia felina. Quando lo abbiamo preso era un cucciolino di tre mesi. E’ sempre stato molto affettuoso, soprattutto con mio marito, cercando di manifestare il suo affetto in vari modi. Quando cominciammo a trovare stecchi, rametti e perfino bicchierini di plastica fuori dalla porta, lì per lì non riuscimmo a spiegarci come vi fossero capitati e facemmo le ipotesi più varie, finché un giorno cogliemmo Toldo sul fatto e scoprimmo che quello era il suo modo per dimostrarci il suo attaccamento.
 

Il giorno del funerale il gatto annusò tutti i fiori e poi seguì il feretro fino al camposanto. Il giorno successivo io e mia figlia andammo a pregare sulla tomba e, non credendo ai miei occhi, vi trovai un rametto di acacia. Dissi a mia figlia che non poteva essere stato che Toldo e lei, sul momento, mi ritenne quasi fuori di testa per il dolore. La sera dello stesso giorno mio genero, verso le 19, va al cimitero e indovinate chi vi trova? Toldo, sulla tomba del suo padrone. Da allora, anche la gente del paese si è messa a fare la posta al mio gatto, confermando le quotidiane visite di Toldo alla tomba con i suoi piccoli doni: rametti, stecchini...Purtroppo devo dire che ci sono anche persone insensibili, che cercano di mandare via Toldo con sassi o altro, convinte che la presenza di un animale nel cimitero sia quasi una profanazione.» Il comportamento di Toldo è, invece, solo una straordinaria testimonianza di come, una volta di più, gli “umani” dovrebbero prendere esempio dagli amici animali. A segnalarci la storia di Toldo è stata la signora Cecilia, che abita a Montagnana con i suoi amati cani, salvati da una condizione di randagismo o da una triste morte in canile. Cecilia, che come la madre, signora Mariuccia Donnini, è una vera e propria zoofila, è stata colpita dalla straordinaria storia ed è ella stessa testimone di quanto la signora Alda racconta.