Pistoia, 7 dicembre 2012 - E’ finita in tragedia la lite per il telecomando scoppiata, la sera del 21 di novembre, nella sala della televisione del Centro Turati, a Gavinana. L’anziano che sarebbe stato aggredito dall’altro ospite, è morto lunedì 3 dicembre all’ospedale del Ceppo, dove era stato ricoquella sera stessa, viste le condizioni. L’altro è indagato per omicidio preterintenzionale.

 

Si chiamava Mauro Raffaelli, aveva 87 anni, originario di Pontepetri, era vedovo. Si trovava a Gavinana da circa un anno per problemi di salute. I suoi familiari, la figlia Gigliola e il nipote Mauro, assistiti dagli avvocati Massimo Gori e Claudio Pini del foro di Pistoia, avevano subito presentato denuncia alle autorità e la Procura ha immediatamente disposto l’autopsia, che sarà eseguita nella giornata di oggi.

 

 

La sera del 21 novembre il signor Raffaelli era davanti alla televisione insieme agli altri ospiti e per cause e circostanze che verranno accertate dagli inquirenti nel corso delle indagini, c’era stato un diverbio. Per il possesso del telecomando, si apprese, e si scrisse, due giorni dopo. Il litigio sarebbe poi degenerato e Raffaelli sarebbe stato spintonato dall’altro anziano, di 78 anni, cadendo a terra e riportando la frattura del menisco. Ma nella denuncia dei familiari si parla anche di botte.

 

Di violente percosse, di una selvaggia aggressione nei confronti del novantenne che sarebbe stato colpito da pugni al volto, alle braccia e all’addome. Gli altri ospiti presenti avrebbero cercato di fermare l’altro anziano, ma senza riuscirvi, e il dramma sarebbe andato avanti per qualche minuto prima che la furia dell’altro si placasse.


Raffaelli aveva ricevuto le prime cure dal personale della Turati e poi era stato accompagnato all’ospedale di San Marcello da dove, vista la serietà delle sue condizioni, i medici avevano disposto l’immediato trasferimento al Ceppo, dove l’anziano è morto lunedì.
 

 

«Le fotografie — hanno spiegato gli avvocati Gori e Pini — documentano le condizioni in cui il singor Raffaelli era stato ridotto in seguito al pestaggio subito, e si tratta di immagini scioccanti. Fermo restando — sottolineano — la responsabilità evidente dell’aggressre, ci riserviamo di valutare, all’esito delle indagini, eventuali responsabilità della Fondazione Turati, luogo ove soggiornava il signor Raffaelli, con particolare riferimento ai doveri di controllo e custodia da parte della struttura».


Adesso la parola passa ai consulenti. Il procuratore facente funzione Giuseppe Grieco ha nominato il medico legale Stefano Pierotti, la famiglia il dottor Giuliano Piliero. L’autopsia chiarirà le esatte cause della morte di Mauro Raffaelli e se vi sia un nesso causale tra le percosse subite.