Pistoia, 25 maggio 2012 - IL DIRETTORE generale dell’Asl 3 di Pistoia, Alessandro Scarafuggi, ha già rassegnato le sue dimissioni (all’ufficializzazione mancherebbe solo l’ultimo dettaglio burocratico). A confermarlo è stato ieri l’avvocato Federico Bagattini, che ha assunto la difesa del dg insieme al collega Renato Salimbeni, entrambi del foro di Firenze.
Scarafuggi è da mercoledì mattina agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Lastra a Signa: l’arresto, disposto dal gip Giuseppe Laghezza con un’ordinanza, è scattato come ultimo esito dell’inchiesta condotta dal 2010 dalla procura di Massa per far luce sul maxi buco di bilancio dell’Asl apuana, che è stimato aggirarsi intorno ai 270 milioni di euro.


MA IL VERO colpo di scena, soprattutto per quanto riguarda la situazione della sanità pistoiese, è un altro. Al dg Scarafuggi si contesta il reato di «falso in atto pubblico», in particolare per aver «sottostimato i debiti gravanti sull’Asl di Massa», quando ne era direttore generale (dal 2002 al 2007). Fin qui i panni sporchi sembrerebbero da lavarsi tutti a Massa. Ancora mercoledì pomeriggio, il governatore della Toscana Enrico Rossi si preoccupava di assicurare che: «il bilancio delle Asl toscane è ‘sano’ e il conto finanziario ha passato tutti gli esami del Governo», escludendo così altri ‘casi Massa’.


Invece di panni sporchi ce ne sarebbero anche a Pistoia. La prova, secondo i magistrati, sarebbe in un’intercettazione telefonica del primo dicembre 2010, in cui lo stesso Scarafuggi, parlando con Niccolò Persiani (estraneo all’indagine), consulente nominato dalla Regione per risistemare i principi contabili con cui venivano eseguiti i bilanci , dice che: «Dal punto di vista tecnico, me la sono vista con (omissis, ndr) e le ho detto... Io non riesco a certificare il 2010, perché avrei una sofferenza di 20 milioni di euro, e come si fa?». Dalla telefonata emerge che Scarafuggi è in difficoltà nella certificazione dei conti del 2010 dell’Asl pistoiese, conti che, se verificati, lo esporrebbero, probabilmente, a nuovi guai. Dunque gli arresti domiciliari per il dg Scarafuggi sarebbero scattati per evitare la reiterazione del reato, reiterazione che riguarderebbe a questo punto la sua gestione dell’Asl 3 di Pistoia. E’ il Gip a specificarlo chiaramente nella sua ordinanza: «Ha dimostrato di adoperarsi per evitare che il bilancio di Pistoia fosse sottoposto alla prevista certificazione».


L’INTERROGATORIO di garanzia si svolgerà presumibilmente tra oggi e domani. «Intanto — ribadisce l’avvocato Bagattini — depositeremo la richiesta di revoca della misura cautelare al Tribunale della Libertà di Genova».

di MARTINA VACCA